A circa un anno e mezzo dall’approvazione del Regolamento per l’Amministrazione condivisa dei Beni Comuni, l’associazione Amici di Pericledi Piedimonte Matese torna a porre l’attenzione sulla necessità di prendersi cura dei beni comuni e della città.
(Sul tema dell’Amministrazione condivisa leggi il nostro approfondimento).
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L’incontro, programmato per il prossimo sabato, 8 giugno alle 18.30, presso la Biblioteca comunale, si avvarrà della presenza di Pasquale Bonasora di Labsus (Laboratorio per la sussidiarietà), associazione che promuove da anni, su tutto il territorio nazionale, l’adozione dei Patti di collaborazione tra amministrazione e cittadini, quale strumento di impegno e partecipazione civica utile ad affrontare i problemi concreti delle comunità.
Anche il capoluogo matesino, grazie ad una sempre maggiore disponibilità da parte dell’Amministrazione comunale piedimontese, sembra deciso ad intraprendere con convinzione questo percorso.
I patti di collaborazione infatti sono una straordinaria opportunità per mettere a disposizione della collettività le tante energie dei cittadini traducendo in azioni concrete l’articolo 118 della Costituzione italiana, che afferma che “Stato, Regioni, Città metropolitane, Province e Comuni favoriscono l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà”.
Un’amministrazione condivisa dunque non è un qualcosa di teorico, velleitario o, peggio ancora, una invasione di campo nel lavoro delle Amministrazioni locali, bensì una vera e propria alleanza tra le istituzioni e la cittadinanza, tesa a costruire reti che favoriscano più marcatamente gli interessi della collettività.
Il successo è confermato dalle centinaia di Comuni italiani che da anni ormai hanno adottato il Regolamento per l’Amministrazione Condivisa dei Beni Comuni (ultimo arrivato il Comune di Milano circa due settimane fa).
Questo nuovo modello di cittadinanza, in sostanza, si realizza in modalità top-down(dall’alto verso il basso) dove l’amministrazione chiede ai cittadini di affrontare insieme un problema di interesse generale a cui, da sola, non riuscirebbe a far fronte, oppure bottom-up (dal basso verso l’alto), dove i cittadini si propongono come co-amministratori, collaborando con l’amministrazione per raggiungere gli obiettivi prefissati con maggiore immediatezza ed incisività.