Vive a Sant’Angelo a Cupolo, un comune a circa 6km da Benevento. Alfonso De Pierro, collabora nell’azienda di famiglia impegnata nel settore dell’edilizia e si occupa part time di comunicazione social soprattutto legata al motorsport.
Abbiamo deciso di conoscerlo più da vicino: dietro ogni evento, dietro ogni volto pubblico c’è una storia di vita, di sentimenti, di passioni, di progetti futuri e soprattutto dei contenuti. Con lui abbiamo parlato di sport, di marketing, di lavoro di squadra: parole preziose per tutti (leggi della vittora di domenica 30 giugno sul Matese).
Quando nasce la tua passione per il mondo del Rally e come l’hai coltivata? Cosa ti piace di più di questo contesto?
Nasce dalla mia famiglia. I miei genitori formavano un equipaggio, quindi sono cresciuto con i loro racconti. Fin da bambino ho seguito questo tipo di manifestazioni. Avere alle spalle una famiglia “racing” mi ha agevolato ad entrare in questo mondo. Ho iniziato con delle auto piccole e ho proseguito con auto e manifestazioni smpre più impegnative.
È uno sport che ti rende forte anche caratterialmente, ci sono tanti sacrifici da fare, quindi ne esci motivato per affrontare tutti gli altri impegni della vita. C’è l’adrenalina dettata dalla velocità, la voglia di sfidare se stessi prima che ogni altro avversario, c’è la strategia, l’imprevedibilità, ci sono cuore e tanta passione!
Sei autore di un blog che si occupa di rally, quindi passione e interesse a 360gradi. Descrivici da vicino questa esperienza…
Qualche anno fa decisi di creare un blog, RallyPlus.it, che rappresentasse un punto di riferimento per gli appassionati del centro-sud Italia. Fondamentalmente è un diario in rete in cui cerco, nei limiti degli impegni che ho, di dare spazio a quel rallismo amatoriale di cui poco si parla. Quando ero al liceo mi occupavo della pagina sportiva del nostro giornalino scolastico, quindi ho sempre mostrato interesse per la cronaca sportiva. Oggi quel blog rappresenta anche l’identità della nostra squadra corse.
Il Matese ti ha portato fortuna… Il nostro habitat cosa “dona” ad una manifestazione come questa? Cosa hai trovato di utile e adatto alla gara di domenica scorsa?
Il Matese mi ha portato fortuna già da tempo in quanto la persona che amo è di Piedimonte Matese, quindi per me è una terra che trasmette pensieri felici.
I Rally sono particolari per questo, spesso ci si ritrova in paesaggi bellissimi, proprio come quello del Parco Regionale del Matese e questo rende il weekend di gara anche un modo per scoprire territori fantastici. Abbiamo team e piloti che arrivano da diverse zone d’Italia per cui presentarsi con una cornice del genere è il miglior biglietto da visita. Poi le strade morfologicamente sono perfette per una gara di rally, basta guardare il percorso della prova Castello-San Gregorio-Miralago. Ho trovato tanta passione tra i membri dell’organizzazione e quando c’è la passione ogni cosa riesce nel modo migliore. Giunti alla 7^ edizione credo che anche la popolazione inizi ad apprezzare questo evento e quel che di buono porta.
Quali aspetti sul territorio andrebbero potenziati per farne una gare sempre in crescendo?
Cercherei di spingere ancor di più su eventi e promozione prima della gara, come ad esempio un salottino durante la festa patronale in cui discutere per un paio di ore sul tema e magari far vedere immagini e video della manifestazione.
Nel Rally conta il lavoro di squadra, quello del team, i tecnici i meccanici e soprattutto la presenza, sul sedile accanto, di un valido compagno di squadra…
Come tutti gli sport motoristici, il rally è uno sport di squadra e in questa squadra ognuno ha un ruolo essenziale. I meccanici si assicurano che ogni componente della macchina sia a posto perchè senza un’auto affidabile vincere sarebbe impossibile; si occupano di applicare le sensazioni del pilota alle geometrie e all’assetto della macchina, non basta sedersi e accelerare. Il navigatore (Fiore Iscaro, è il suo compagno di squadra, ndr) è importante quanto il pilota, a lui spetta il compito di guidarmi attraverso le note (quei suggerimenti tecnici che hanno lo scopo di aiutare ad andare il più veloce possibile e con sicurezza, ndr), devo sapere esattamente come girare il volante, quando e dove frenare. Leggere le note durante una prova speciale, farlo con i tempi giusti per oltre 10km di strade tortuose vi assicuro che non è una cosa semplice.
Quando tutto funziona correttamente io posso dare il massimo.
Si parla poco delle sponsorizzazioni, e della loro necessità. Un Rally si fa notare per i colori e le toppe di quelle macchine…
Nell’era digitale io credo che ogni azienda o chiunque faccia impresa debba necessariamente considerare il marketing legato ai servizi o prodotti che offre. Lo sport è un ambito della nostra società che può offrire enorme visibilità. Lo sport è divertimento, passione, è il modo con cui tante persone si allontano dalla quotidianità fatta di stress e lavoro, per questo ogni sport è ricco di pubblico. Il Rally non è da meno, anzi, spesso ci troviamo a girare l’Italia, quindi le aziende che investono in noi hanno un ritorno pubblicitario non solo in ambito locale. Le macchine da corsa sono un ottimo veicolo pubblicitario, il pubblico le guarda con entusiasmo e sono il principale oggetto dell’evento. In una partita di calcio si tende a guardare le giocate in campo dei calciatori e non i tabelloni laterali, nei rally gli occhi sono puntati sulle macchine, dunque l’efficacia pubblicitaria nel motorsport è notevolmente diversa.
I tuoi progetti futuri…?
Per me il rally è una passione non un’ossessione, quindi programmo le gare con tranquillità e se devo rinunciare ad un evento lo faccio. Ho da poco concluso gli esami universitari, dopo la laurea dovrò dedicarmi a costruire il mio futuro lavorativo e personale. Ciò non toglie che i rally faranno sempre parte della mia vita.
Grazie per la chiacchierata…