21. Monte Miletto.
Percorso in ascensione veloce
di Salvatore Signore
Cinque chilometri di sentiero per seicento metri di dislivello attraverso un piccolo circo glaciale, una scalinata rocciosa e un pascolo panoramico. Start di giornata fissato a Campitello Matese, ampio e comodo punto zero; l’auto è sistemata, zainetto in spalla pronti ad imboccare la traccia che taglia a destra verso la folta faggeta. Brevi e semplici saliscendi su manto erboso rappresentano la prima parte di un percorso piuttosto presente e marcato; esaurito il primo tratto la vegetazione si apre nell’area San Nicola (circo glaciale): pietraia diffusa su un pendio leggero ma insidioso. L’imponente parete sulla sinistra incorpora numerose aperture e la Grotta delle Ciaole è lì ad ammaliare col suo abbeveratoio nascosto (ndr): raggiungerlo non è difficile, farlo in sicurezza è un obbligo.
Aggirato il costone, arriva puntuale l’impennata, stavolta progressiva: si sale netti su gradoni non particolarmente complessi, ma meritevoli di cautela, lo stazzo del pastore è raggiunto. Una spettacolare terrazza dal morbido e florido pavimento verde. La necessità di un tetto durante il lungo e solitario pascolo estivo ha modificato la geomorfologia dell’area, con l’installazione di piccoli e rudimentali rifugi edificati con pietra viva e lamiere, unica cellula protettiva contro i violenti e temibili temporali estivi in quota. Finita la breve sosta è ora di percorrere la cresta, solo e sempre cresta, deviazioni sconsigliate. A poche curve ci sono i veri circhi glaciali: profondi, spettacolari, pericolosi.
A salutare l’arrivo e a marcare la “cima” è ben piantata la Croce di un colore prossimo al verde, il più è fatto. Percorso adatto a molti, non si evidenziano particolari insidie se non quelle già descritte. Consigliabile affrontarlo durante un’assolata giornata estiva facendo affidamento sui numerosi e sempre evidenti punti di orientamento.
Zaino, scorta d’acqua e scarpe tecniche ben allacciate SEMPRE!