Arriva dalle associazioni che fanno capo alla Consulta del Matese la sollecitazione ad accelerare i tempi nell’attuazione del Parco Nazionale, “istituito con la legge 27.12.2017 n. 205 art. 1116“. La celerità decisionale, come si legge nel comunicato sottoscritto dalle associazioni e enti locali membri della Consulta, diventa, a questo punto, una “necessità”, “a distanza di oltre 6 mesi dalla proposta di perimetrazione presentata dall’ISPRA a San Potito Sannitico e Campobasso” e alla luce del confronto avuto con le diverse realtà del territorio.
La scelta di caldeggiare tale questione ha comportato “la non utilizzazione di 2,3 milioni di euro stanziati per il 2018 e 2019 e l’impossibilità di beneficiare dei contributi previsti dal programma #ParchiperilClima“. Di queste conseguenze non vantaggiose si è discusso lo scorso 29 maggio a Campobasso, in un confronto organizzato dall’assessore all’agricoltura e all’ambiente della Regione Molise, Nicola Cavaliere. In quella sede è stata sottolineato il ruolo assolto dall’Ente Parco, ossia “la conservazione della natura” e l’importanza di istituirlo non senza prima aver ascoltato il territorio.
Ai relatori (Maria Carmela Giarratano, direttore generale del Ministero dell’Ambiente per la protezione della natura e del mare; Susanna D’Antoni, tecnico ISPRA e Gianpiero Sammuri, presidente di Federparchi) si sono affiancati alcuni produttori e soggetti economici locali, i quali rappresentano gli attori principali delle dinamiche di crescita del territorio matesino. È, infatti, proprio all’interno delle Aree Protette che si registra il maggior numero di “imprese giovanili e femminili”, il che dimostra come il Parco costituisca volano di sviluppo, oltre a essere “un ottimo strumento di educazione ambientale, un laboratorio di buone pratiche con la scuola e l’università, d’intesa con le categorie produttive, gli enti locali e le associazioni”.
Leggi il comunicato della Consulta del Matese