Home Arte e Cultura Bellezze narrate. Poesia in musica nell’evento promosso dalla Biblioteca diocesana

Bellezze narrate. Poesia in musica nell’evento promosso dalla Biblioteca diocesana

L'evento "Ove giacea somma bellezza" chiude il ciclo di appuntamenti promossi dalla Biblioteca diocesana. Versi poetici declamati dall'attore Emilio Salvatore, accompagnato dal suono del flauto di Tommaso De Sisto e l'arpa di Federica Maria Creta

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Si chiude in maniera sublime il ciclo di eventi promosso dalla Biblioteca diocesana “San Tommaso D’Aquino”. L’incontro che lo scorso venerdì, 12 luglio, ha avuto come cornice il cortile dell’Episcopio nasce da una “proposta” di Federica Maria Creta, giovane suonatrice di arpa e studentessa universitaria di Gioia Sannitica, proposta maturata nel corso delle sue frequentazioni in Biblioteca per motivi di studio. È l’idea di Federica a dare origine a Ove giacea somma bellezza, evento che ha avuto come protagoniste la poesia e la musica, due manifestazioni dell’arte sublimemente legate tra loro.

La serata è trascorsa molto piacevolmente, con momenti di significativa intensità espressiva, sia in termini musicali che poetici. A declamare i versi di opere immortali della Letteratura universale l’attore Emilio Salvatore, alla cui voce hanno fatto da accompagnamento l’arpa di Federica e il flauto di Tommaso De Sisto. Nella magica atmosfera creatasi, la voce narrante dell’attore teatrale ha ripercorso opere di Ludovico Paterno, poeta petrarchista nato a Piedimonte Matese il 12 febbraio 1533. Le poesie di Paterno sono il riflesso dell’amore per Mirzia, Lucrezia Montalto, musa ispiratrice del Paterno e sorgente di un sentimento potente, che fugge da ogni ragione, un amore che a tratti trasuda dolore. Affermandosi come precursore della corrente romantica, Ludovico Paterno trova rifugio alle sue pene nel ricordo del suo luogo natio: i monti del Matese, le acque del Torano, la vita dei pastori.

“L’amore che consuma” diviene il motore primo di autori quali John Keats, Gabriele Rossetti, Rainer Maria Rilke, Fëdor Dostoevskij, i quali, insieme a tanti altri, hanno cantato la bellezza costruendo versi in grado di catalizzare cuore e cervello del lettore, come è accaduto proprio a Federica. La lettura di alcuni dei capolavori di questi autori, nell’interpretazione di Emilio Salvatore, si è alternata di tanto in tanto a raffinati intermezzi musicali. Al termine dell’evento, Luigi Arrigo, direttore della Biblioteca, ha preso la parola ringraziando l’attore, i musicisti, il pubblico e rivolgendo un particolare attestato di riconoscenza al vescovo emerito, mons. Valentino Di Cerbo, con il quale tutto è iniziato e mons. Orazio Francesco Piazza, amministratore apostolico, per aver creduto e incentivato attività di promozione culturale come questa. Nella stessa sede, sono stati presentati gli ultimi lavori di restauro portati a compimento e custoditi in Biblioteca, come il busto di San Benedetto, forse proveniente dalla chiesa di San Salvatore e la piccola, ma significativa, pinacoteca comprendente quadri della Scuola di Luca Giordano.

Video a cura di Fernando Occhibove

 

 

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