Sarà un Consiglio comunale ricco, per la significatività degli argomenti posti all’ordine del giorno, quello che si svolgerà il prossimo 1° agosto presso l’Aula consiliare di Piedimonte Matese. Ampio spazio sarà riservato al movimento Friday For Future Matese, i cui rappresentanti sottoporranno all’attenzione di associazioni, cittadini e istituzioni presenti la necessità di una maggiore sensibilità verso il territorio matesino, con il coinvolgimento soprattutto dei giovani, “angeli custodi” che mettano in pratica azioni volte a tutelare gli spazi pubblici che compongono lo straordinario paesaggio del Matese. L’appello del Movimento chiama in causa la responsabilità di singoli e amministratori, oltre a gesti formali, che possano limitare le emissioni di CO2, agenti inquinanti e favorire il risparmio energetico.
Nel corso della seduta si procederà anche a conferire un encomio solenne a Daniela
Mastrolorenzo, cittadina piedimontese, tra i più assidui frequentatori della biblioteca diocesana, da sempre attenta al territorio attraverso lo studio, la ricerca e la documentazione anche iconografica che sono alla base di un articolato lavoro di ricostruzione dei luoghi di nascita, morte e sepoltura di numerosi cittadini piedimontesi vittime della Grande Guerra, cui ha dedicato l’opera Arriverà il giorno del loro ritorno a casa. Daniela cura da tempo insieme ad altre persone la pagina Facebook Foto di Ieri e Oggi Piedimonte e il suo Passato, spinta da un amore infinito per la sua città. Tra i suoi lavori va ricordato quello relativo al campo di prigionia di Milovice, che poggia le basi su dati storici e che comprende anche la descrizione delle condizioni di lavoro dei prigionieri di guerra, dell’alimentazione scarsa e del precario stato di salute.
Il Consiglio comunale sarà anche l’occasione per intitolare la stessa Sala consiliare a Vincenzo D’Allestro, rimasto ucciso in seguito all’attentato avvenuto a Dacca in Bangladesh il 1° luglio del 2016. L’omaggio al 46enne matesino tra gli 11 italiani vittime della furia omicida dell’Isiss, dà al tempo stesso modo di ricordare i tanti connazionali che hanno lasciato l’Italia in cerca di un futuro più proficuo altrove.