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“Grazie per l’accoglienza, grazie per la bellezza di questi luoghi”, il Matese percorso da decine di Scout

Numerosi gruppi di Scout in queste settimane percorrono e abitano il Matese: in questo articolo l'esperienza di 7 giovani del "Noviziato Agesci Roma 112"

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Non c’è visitatore o pellegrino che andando via dal Matese e dai suoi borghi non porti con sè la bella e originale immagine del paesaggio e dei suoi piccoli borghi e in particolare il calore per l’accoglienza ricevuta.
Accade a molti, in particolare ai gruppi di giovani Scout che in queste settimane percorrono numerosi i nostri sentieri e i boschi, tanto sul Matese quanto sui monti Trebulani, sostando per la notte negli spazi (case o rifugi o basi scout) riservati all’accoglienza, o perchè no, in tenda anche lungo le sponde del Lago Matese.

Esperienza di novità – “perchè non ci aspettavamo di trovare un luogo così bello” – è capitata anche al gruppo Agesci Roma 112-Noviziato Pure che dal 27 al 3 agosto ha sostato sui nostri monti pregando e irflettendo sui temi della legalità, passando in rassegna le testimonianze di quanti, in nome della giustizia hanno pagato anche con il prezzo della vita, come don Peppino Diana. Esperienza che si è poi conclusa con la visita alla cooperativa onlus “Al di là dei Sogni”, realizzata a Maiano di Sessa Aurunca su una proprietà confiscata alla camorra e tra i primi siti ad essere riconvertiti per un progetto di inclusione sociale riservato alle fasce deboli attraverso l’attività di una fattoria didattica e turismo sostenibile.

Due capiscout, Salvatore Iermano e Simona Bagnardi (a sinistra) e 7 diciassettenni Matteo, Samuele, Irene, Antonella, Federico, Antonella, Maria Francesca (nella foto in alto) oltre alle attività in gruppo hanno vissuto l’esperienza “a due a due” della ricerca di ospitatiltà “ricevuta a larghe mani dagli abitanti di Castello del Matese, di San Gregorio Matese e Piedimonte Matese” lì dove i ragazzi hanno trovato accoglienza per la notte. Ad entrare nel cuore di tutti loro, la piccola ma viva comunità di Letino dove il gruppo è giunto – ma solo casualmente – in occasione dell’evento internazionale della Fondazione Stabat trovandosi così catapultati tra centinaia di giovani (oltre 300) provenienti da 12 Paesi del Mondo per “La religione del Logos”, momento di spiritualità, cultura, arte.

Una visita, quella degli Scout romani che conferma la scelta di molti: un Matese che nella sua complessità torna a rivelarsi “casa” per tutti, e dove gli stessi decidono di tornare.
“I nostri ragazzi inizialmente sono stati frenati rispetto alla scelta del luogo pur senza conoscere la destinazone che avevamo: si sono ricreduti e sono rimasti affascinati da tutto ciò che hanno visto, sostando o camminando; grazie per questi bei posti…”, spiegano i due Capi Scout.
A questi giovani di belle e grandi e alte speranze (perchè chi sceglie di pregare e formarsi è una persona che esrcita la speranza e inevitabilmente la comunica) non resta che augurare buon cammino e buona strada, lì dove ognuno sarà diretto.
E se questa sosta li avrà resi migliori di prima, vogliamo essere orgogliosi per aver indirettamente contribuito come cittadini di queste terre.

Un altro gruppo Scout (Lupetti) proveniente dal Lazio in canoa sul Lago Matese, accompagnato dall’Associazione Matese Adventure

 

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