“La gioia di condividere questo momento di grazia, soprattutto perché esprime il particolare legame che si costituisce tra una comunità e il suo santo patrono” segna l’incipit del messaggio che mons. Orazio Francesco Piazza, amministratore apostolico diocesano, ha voluto lasciare ai fedeli della parrocchia Santa Maria delle Grazie in San Gregorio Matese, riunitisi ieri, 4 agosto, per celebrare San Gregorio Magno, patrono della comunità. Una celebrazione sentita, che, oltre al Vescovo, ha visto la presenza del parroco, don Angelo Salerno, e la comunità francescana di Santa Maria Occorrevole.
Una riflessione essenziale ma incisiva, quella su cui il vescovo Piazza ha incentrato la sua omelia, ponendo l’accento sulla figura di San Gregorio Magno: “Un leader, un pilastro basaltico della Chiesa“. La grandezza che appartiene a San Gregorio va rintracciata innanzitutto nella sua “intensità intellettuale e di esperienza“. Lo “spessore concettuale” che contraddistingue il suo pensiero, come trapela dagli scritti, corrisponde alla profondità d’animo, che gli ha permesso di affrontare “la fatica del vivere“. Ecco dunque che San Gregorio diventa un esempio di vita, un punto fermo verso cui orientare la nostra quotidianità, grazie soprattutto alla “sua opera di grazia”.
“La strada attraverso cui tiriamo per il mantello San Gregorio”, continua il Vescovo, “si chiama invocazione. In-vocare significa tirare dentro“, appellarsi a una presenza “facendola entrare in noi”, facendo sì che “serenità, salute e speranza” diventino i fari dell’esistenza. In queste tre parole si concentra tutta la forza del vivere seguendo la testimonianza di chi, come San Gregorio Magno, ha saputo cogliere la giusta chiave di lettura dei problemi, la parola d’ordine che si chiama fiducia. “Quando siamo in difficoltà puntiamo lo sguardo a terra, verso i nostri piedi; ci lasciamo offuscare dalle problematiche così tanto che non ci accorgiamo neppure delle persone che ci sono a fianco”. È quando “alziamo lo sguardo che, invece, ritroviamo fiducia” quando riscopriamo “la compagnia nel cuore” nulla ci spaventa e “siamo in grado di studiare la soluzione anche al più piccolo problema”.
Con il suo richiamo al dono di grazia offerto da San Gregorio Magno il vescovo Orazio Francesco rafforza il motivo fondante del suo Ministero, ossia In quello che vivo il meglio che posso, ritrovando nella potenza di vita e di pensiero del Santo un sostegno per non “lasciarsi schiacciare” dai pesi del quotidiano.