Prosegue l’attività di studio e ricerca dell’Archivio diocesano di Alife-Caiazzo, portata avanti ogni giorno da collaboratori professionisti del settore archivistico e bibliotecario, la cui attività ben si sposa con l’apertura verso “letture” del patrimonio documentario all’avanguardia. Con la supervisione del direttore Luigi Arrigo, gli studiosi impegnati nella mission dell’Archivio si sono spesi in una nuova esperienza altamente formativa e di notevole spessore storico.
Claudia Curcio
La recente esperienza maturata all’interno del Corso di Alta Formazione “Sulle tecnologie applicate per la valorizzazione del patrimonio librario” (CAF), organizzato dall’Università di Cassino e dell’Italia Meridionale con il coordinamento scientifico di prof.ssa Marilena Maniaci, ordinario di Paleografia, ha messo in evidenza attraverso una serie di lezioni laboratoriali alcuni documenti conservati all’intero dell’archivio diocesano.
Si tratta nello specifico di un frammento risalente al XII secolo in scrittura beneventana, che è stato oggetto di studio e analisi durante una visita presso l’Archivio diocesano di Caiazzo, da parte dei professori del CAF Marilena Maniaci e Nicola Tangari, ricercatore in Musicologia e Storia della Musica. Il bifolio, rinvenuto a seguito di restauri condotti sulla serie archivistica “Processi di Beneficio” all’interno del fondo curia Caiazzo, era stato utilizzato come coperta di uno dei volumi dei processi, una pratica molto diffusa anticamente per recuperare supporti, successivamente al suo ritrovamento è stato espunto e restaurato.
La cospicua mole di lavoro indirizzata prevalentemente a gettare le basi per una schedatura e inventariazione del patrimonio diocesano, non ci ha permesso di concentrare l’attenzione su questo ritrovamento. È grazie alla possibilità resa dal CAF che il che il frammento contenente alcuni passi del De Ecclesiasticis officiis di Amalario di Metz, sarà oggetto di una descrizione dettagliata nell’ambito delle lezioni laboratorio previste dal corso e costituirà il primo modello su cui potrà svilupparsi la collaborazione tra il laboratorio LIBeR- Libro e ricerca dell’Università di Cassino e il progetto internazionale Fragmentarium, che ha come scopo la ricerca e la documentazione dei frammenti di manoscritti medievali.
I corsisti Fabio Brandi, Claudia Curcio e Fiorella D’Agostino dovranno presentare i risultati di questo lavoro come progetto finale del corso, inoltre sarà data sempre a cura degli stessi comunicazione sulla rivista “Bibliografia dei manoscritti in scrittura beneventana” (BMB) che si propone di dar conto di tutte le citazioni di manoscritti in questa tipologia grafica contenute in pubblicazioni dal 1990 in poi.
L’interesse verso questo ritrovamento da parte dei professori Maniaci e Tangari è stato tale, da averne dato notizia e pubblicato il ritrovamento di questo nuovo frammento nella News Letter del Centro di Eccellenza del DTC Lazio del 5 agosto. L’orgoglio di questi nuovi passi, per l’archivio e tutti i collaboratori ci spinge a migliorarci e a crescere professionalmente tenendo sempre alta la testa e i piedi saldi a terra.
L’iter dell’Archivio diocesano
L’Archivio diocesano riaperto agli studiosi nel 2015, ha continuamente maturato nuove esperienze di lavoro, di studio, di ricerca e di valorizzazione, infine anche di una didattica tutta indirizzate alle scuole del territorio. Un’attività trasversale e multidisciplinare che ha visto la valorizzazione di figure professionali come archivisti, paleografi, bibliotecari, storici ma anche informatici, industrial designer, e ragazzi, alla prima esperienza lavorativa come volontari di servizio civile, che si sono appassionati all’incantato mondo dei documenti antichi e hanno saputo valorizzare i loro talenti e le loro capacità per un progetto comune.
Sotto questa buona stella, l’Archivio diocesano sta continuando la sua mission, con le recenti pubblicazioni della ricercatrice e paleografa Laura Esposito, Il liber defunctuorum di Caiazzo: L’obituario contenuto nel Cod. Vat. Lat. 14736, e la prossima uscita sempre a cura della stessa autrice, con un nuovo volume sulle pergamene di Caiazzo, contemporaneamente è stato iniziato e a breve pubblicato lo studio condotto dall’archeologo ed epigrafista Daniele Ferraiuolo sulle lettere contenute nel Fondo capitolare dell’Archivio diocesano.
Recentemente l’archivio ha partecipato all’iniziativa nazionale Aperti al MAB promosso dalla CEI, con un work-lab, il cui scopo è stato quello di immettere nuove idee e nuovi professionisti nella rete già presente, che mira alla valorizzazione del territorio e del suo patrimonio storico documentario. La continua crescita delle attività dell’archivio sono rese possibili da una miscela di ingredienti da parte di tutti i professionisti in primis dal direttore Luigi Arrigo, che riesce a mettere insieme professionisti che lavorano con passione, capacità di sognare e formazione permanente.
L’orgoglio di questi nuovi passi, per l’Archivio e tutti i collaboratori ci spinge a migliorarci e a crescere professionalmente tenendo sempre alta la testa e i piedi saldi a terra.