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Liceo Galilei. Una pietra d’inciampo per il ragazzo morto con la pagella sul cuore

All'ingresso dell'Istituto verrà apposta la pietra d'inciampo in memoria del giovane del Mali naufragato nel 2015, ritrovato con la pagella scolastica cucita addosso. La cerimonia si terrà sabato 28 settembre e, nell'occasione, gli studenti insceneranno lo spettacolo "La Classe"

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Una pietra di inciampo per ricordare una delle tante vittime naufragate nel mar Mediterraneo. È l’iniziativa intrapresa di diverse Scuole d’Italia e anche dal Liceo “Galileo Galilei” di Piedimonte Matese, guidato dalla professoressa Bernarda De Girolamo, al cui ingresso verrà apposta la targa per celebrare il giovane maliano sconosciuto, il cui corpo è stato rinvenuto privo di vita dopo quasi un anno dall’affondamento del barcone sul quale si era imbarcato sognando il suo futuro in un luogo migliore. Del ragazzo non si conosce il nome, ma cucita all’interno della giacca la pagella scolastica che riportava i voti conseguiti a scuola. Un oggetto molto più identificativo di un qualsiasi altro documento, che dimostra i frutti di un impegno, la determinazione nel voler essere accolto in Europa.

Prendendo spunto dalla storia del giovane naufrago, storia che ha destato particolare stupore tanto da spingere anche Cristina Cattaneo, medico legale che ha identificato i cadaveri di quella tragedia, a raccontarla in un libro, Naufraghi senza volto, sabato 28 settembre, alle 10.30, nell’Auditorium dell’Istituto gli studenti del Galilei insceneranno lo spettacolo La Classe. La performance si attiene al testo riadattato dal professore Andrea Rao, diplomato all’Accademia del teatro “Bellini” di Napoli, regista e coprotagonista, ed è il risultato del laboratorio di teatro sociale facente capo al progetto di Scuola Viva dello scorso anno, curato grazie al tutoraggio della professoressa Lucia Nacca e dello stesso Rao a cui si affianca come codocente Gennaro Montone, studente presso il Conservatorio statale Nicola Sala di Benevento, come esperto di scena.

La manifestazione culminerà in una cerimonia, sentitamente voluta dalla Dirigente scolastica, che sarà partecipata da alcune autorità locali, dai docenti, collaboratori scolastici e soprattutto dagli studenti, per i quali la vicenda del ragazzo del Mali rappresenta un esempio eloquente di forza di volontà e tenacia, due ingredienti essenziali per diventare fautori del vivere civile e costruttori del domani.

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