Home Chiesa e Diocesi 14 ottobre, è oggi la “Dedicazione” della Cattedrale

14 ottobre, è oggi la “Dedicazione” della Cattedrale

Luoghi affidati ai Pastori per l'annuncio della Parola di Dio, per l'incontro con le comunità, per la condivisione dell'esperienza missionaria

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L’assemblea dei fedeli riunita in Cattedrale con i diaconi, i religiosi, i sacerdoti, il Vescovo Di Cerbo in occasione della chiusura del Sinodo diocesano

Ricorre oggi l’anniversario della dedicazione della Cattedrale di Alife, la data che ricorda l’aver fatto di quel luogo la chiesa del vescovo, la chiesa madre della Diocesi.

Sono due i riferimenti per cui circostanze come queste sono particolarmente care ad una comunità diocesana e diventano occasione per una riflessione comune, che supera di gran lunga la celebrazione di un anniversario: l’evento storico e il suo valore spirituale “rimasto” nei secoli.

La cattedra, è la sede del Vescovo durante la celebrazione; nella foto Mons. Piazza durante l’omelia del Corpus Domini

La Cattedrale è il “luogo in cui si siede” il vescovo perchè vi è posta la càthedra cioè il seggio, tipicamente quello in cui sedevano coloro che svolgevano un magistero… Nel lessico e nell’esperienza cristiani indica il seggio episcopale, posto al centro del presbiterio da cui il vescovo presiede la liturgia e spiega la Parola di Dio. La cattedrale, l’ecclesia cathedralis, è dunque la «chiesa del vescovo», il luogo in cui si riunisce la Diocesi intorno al Pastore, alla Parola di Dio e all’Eucarestia, e da qui, idealmente, si irradia il Vangelo.
In virtù dell’esperienza cristiana, di ciò che in questo luogo si celebra, ogni cattedrale supera la fisicità propria di un edificio per rappresentare un’esperienza teologica, una dimensione che sa di Dio, che da qui parla di Dio agli uomini e lo fa assumendo l’impegno quotidiano di chiesa missionaria, in azione…
Essa è luogo di ritorno, di ritrovo, di ripartenze; di momenti in cui la famiglia diocesana fa esperienza di unità e di partecipazione. Numerosi gli eventi “scelti” per questo luogo, ma in particolare in occasione di questa data, quella del 14 ottobre, come l’inizio e la conclusione del Giubileo diocesano (2011-2012); la ripresa della Visita pastorale (2013) e la successiva conclusione (2016); la chiusura del I sinodo diocesano (2017) e nel frattempo la celebrazione di inizio di ogni anno pastorale.

L’apertura della porta della Cattedrale in occasione del Giubileo diocesano (2011)

Eventi e momenti che spostano la centralità più e soltanto sulla cathedrà ma su Cristo e sulla sua proposta che interroga una Chiesa locale, in occasioni come queste: che Chiesa siamo? Quale Chiesa e quale vangelo abbiamo testimoniato? In che modo rispondono i battezzati di Alife-Caiazzo alla chiamata quotidiana?
Un anniversario, una ricorrenza diventa occasione obbligata per guardare la storia di una comunità; al modo in cui essa si misuri sul Vangelo: è la stessa Chiesa che sogna Dio?
Quella di oggi, è la Chiesa capace di cogliere l’invito odierno di Papa Francesco, cioè di prendere prende su di sè l’odore delle pecore?
È una Chiesa casa di misericordia, casa accogliente per tutti?
Una dedicazione ricorda un impegno da rinnovare, uno stile e la scelta di essere cuore pulsante dell’amore di Dio, che non smette di guardare gli uomini con simpatia, con passione profonda che scaturisce dall’ascolto reciproco e dei fratelli, dall’incontro con ogni generazione e da relazioni sincere; ma soprattutto da attenzioni di carità verso i poveri.
Una dedicazionon non è un compleanno, ma un al Vangelo che si rinnova.

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