33. Da Piedimonte Matese a Cusano Mutri
Una passeggiata d’altri tempi
di Salvatore Signore
L’andamento è dondolante, tipico delle cavalcate lente dove la velocità non serve. Il dorso è carico di ogni frutto di stagione, vuoi per vendere, vuoi per comprare e magari si finiva a percorrere l’insolito tratturo più volte in una settimana…
Dal centro di Piedimonte Matese, piazza Sorgente, veloci sulla stradina per San Pasquale. Sentiero facile e noto che non cela segreti né passaggi difficoltosi. Raggiunto l’Eremo e recuperato un minimo di fiato si prosegue prevalentemente in penombra, la maggior parte della traccia si nasconde tre gli alberi, sono assenti pericoli. Vale, però, sempre la regola della prudenza che impone attenzione durante i periodi umidi, il fogliame scivoloso rappresenta una discreta minaccia.
Raggiunta Calvarusio, già frazione di Cusano Mutri, è necessario passare al pozzo Prainone, una dovuta sosta prima dell’ultima discesa verso il traguardo. Qui le cose si aggrovigliano alla stregua dei rovi e della folta vegetazione che di fatto ostacolano il prosieguo lungo il sentiero classico; per evitare inutili ed artificiosi passaggi si suggerisce di procedere su una porzione di strada pubblica. Sentiero storico, poco battuto, quasi sconosciuto dal sapore nostalgico privo di grosse difficoltà, ma che per chiudere il tratto di sola andata richiede un chilometraggio di tutto rispetto: sono circa 18 i chilometri che separano Piedimonte da Cusano.
Scorta d’acqua e scarpe tecniche ben allacciate, preventivo studio della mappa e buona condizione fisica!