Home Eventi La vita della comunità locale di Dragoni dal 1836 al 1845, parte...

La vita della comunità locale di Dragoni dal 1836 al 1845, parte seconda

La seconda parte del libro di Michele Grauso e pubblicato dall'Associazione del Medio Volturno sarà presentata il 31 ottobre a Caiazzo, presso il Centro di Promozione Culturale "F. de Simone"

1441
0
Dragoni, località San Giorgio

Sarà presentata giovedì 31 ottobre a Caiazzo, presso il Centro di Promozione Culturale “F. de Simone”, la seconda parte del libro Dragoni. Momenti di Vita della Comunità locale visti attraverso alcuni atti dell’Amministrazione Civica relativi agli anni dal 1807 al 1860, redatto da Michele Grauso. Il secondo tassello dello studio di Grauso ed edito dall’Associazione Storica del Medio Volturno verrà illustrato al pubblico nell’evento promosso dall’Associazione Storica del Caiatino alle ore 16.30.

A confrontarsi sugli accadimenti verificatisi nell’arco temporale 1836/1845 il professore Aldo Cervo, l’autore, al quale sono affidate le conclusioni del dibattito. I lavori saranno introdotti da Ilaria Cervo, presidente dell’Associazione del Caiatino, e moderati dalla professoressa Renata Montanari.

IL LIBRO
L’autore analizza il contesto che determinerà gli episodi occorsi a Dragoni negli anni ’40 e ’50, che sanciscono la fine del Regno borbonico. Quello che Michele Grauso descrive è un quadro complesso, in cui sono inscritti i difficili rapporti tra classi sociali, autorità locali, provinciali ed ecclesiastiche, a cui si aggiungono problematiche economiche. Un lavoro realizzato con la scrupolosità che si addice allo studioso tout court, il quale non trascura né sottovaluta alcun aspetto della intricata realtà del comune del Medio Volturno. All’interno di questa realtà, il rapporto tra Chiesa e Autorità si è dimostrato sempre fondamentale, “un capitolo sostanziale alla vita della Comunità” (Prefazione). Per ricostruire il suo discorso Michele Grauso si attiene a una fitta documentazione civile e religiosa. Da queste ultime si evince l’immagine di una comunità “che vive la fede come osservanza di una serie di obblighi di caratere ordinario” e di un sostegno stabile da parte dello Stato alle autorità ecclesiastiche locali, dinanzi a negligenze e difficoltà.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.