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L’INTERVISTA. Il Tartufo del Matese, tesoro di biodiversità e identità culturale

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tartufo del matese

La sede del Parco del Matese, Palazzo Rainieri in San Potito Sannitico, farà da cornice al convegno “Tartufi del Matese. Valorizzazione della biodiversità“, che si terrà giovedì 7 novembre. Il tartufo rappresenta sempre più il simbolo dell’identità del territorio matesino, non solo un’eccellenza tipica della gastronomia locale, ma segno di una cultura, ricca e affascinante, che appartiene al Parco del Matese. Insieme a Vincenzo D’Andrea, presidente dell’Associazione Micologica del Matese, conosciamo meglio il tartufo, frutto spontaneo dei boschi matesini, “uno dei tanti tesori di biodiversità”.

 L’INTERVISTA 

Come nasce l’iniziativa?
“Già dallo scorso anno il Settore Foreste della Regione Campania ha attivato un processo informativo per attivare ed elevare la Cultura del Tartufo. Lo scorso anno è stato dedicato essenzialmente all’utilizzo gastronomico del Tartufo con la collaborazione dell’IPSASS. Quest’anno è dedicato alla promozione di Tartufo e Territorio, considerando che l’intera area del Parco Regionale del Matese è Città del Tartufo. Molto sarà dedicato alla Cultura della Cerca e Cavatura (questi sono i termini corretti!) del Tartufo, processo già avviato per il riconoscimento di questa cultura, tipicamente italiana, quale Patrimonio Immateriale dell’Umanità UNESCO“.

A chi è rivolta?
“I maggiori interessati sono essenzialmente i portatori di interesse del settore: cavatori, attività economiche di produzione ed utilizzo del tartufo, appassionati, ma anche la cittadinanza comune del Matese, perché non veda questa peculiarità territoriale come un corpo estraneo ma lo consideri come uno dei tanti tesori di biodiversità da manifestare e tutelare”.

Come pensiamo il futuro del nostro Tartufo?
“Come già detto, un prezioso protagonista di biodiversità del Matese, da tutelare e far sì che anch’esso possa contribuire, per quanto possibile, a dare lustro al Territorio. Tutelare un prodotto spontaneo del genere, fortemente condizionato dal mutamento climatico, vuol dire essere tutti attenti a custodirlo senza predazioni inconsapevoli, causa di un danneggiamento irreversibile del patrimonio. A questo serve #FareCultura!”.

Quali passi avanti sono stati compiuti grazie all’Associazione Micologica?
“Passi avanti nel settore. Il contributo dato dall’Associazione Micologica del Matese è stato sicuramente fondamentale per aumentare la conoscenza e la consapevolezza di questo settore. Anche se con qualche rischio di degenerazione culturale legata ad improvvisazione da parte di chi ha visto il Tartufo come fonte di reddito alternativo, ignorando la complessità biologica di questo fungo ipogeo. Il futuro sarà essenzialmente di elevare il livello di cultura specifica, abbinato necessariamente ad un’attenzione nelle attività di cerca/cavatura e di commercializzazione”.

 

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