37. Monte Pastonico.
Traversata d’impatto

di Salvatore Signore

Lungo, 18 chilometri di sola andata; impegnativo, 1.600 mt dislivello; intenso, per la fatica che indubbiamente bisogna mettere in conto. Se per alcuni la lettura di questi pochi dati rappresenta una valida giustificazione per evitare tratte lunghe, ad altri illumina lo spirito d’avventura e, magari, sono già sulle mappe a studiare il sentiero. Raggiungere San Pasquale attraverso la mulattiera classica è una trasferta rapida che si risolve in 30 minuti; indirizzarsi verso il monte Ariola, invece, è il passaggio immediatamente successivo. Nulla di dispersivo, traccia segnata e tratti sempre ben affrontabili non rappresentano un grosso problema.

Infilarsi nel bosco e rimanere su un percorso quasi in piano aiuta a riprendere le forze: l’obiettivo è la piana di Calvarusio, dove faggete ed agrifogli dominano. È, invece, l’ultimo tratto a rappresentare una sferzata di tutto rispetto; infatti, l’impennata conclusiva e la scarsa segnaletica ufficiale non rendono l’affronto finale molto simpatico. Ad offrire sollievo interviene il sentiero stesso, ben visibile e con poco spazio alle interpretazioni. Sconsigliato se poco preparati ed attrezzati, nel periodo invernale pioggia o temporali sono in agguato: destinato a buoni ed esperti camminatori.

Scorta d’acqua e scarpe tecniche ben allacciate, sempre.

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