Ancora polemiche su Poste Italiane, questa volta, a dare man forte al malcontento costante e mai sopito dei cittadini entra in gioco l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.
Cosa succede?
Un comunicato diffuso il 26 novembre ben scende nei dettagli che, anticipati, in poche parole, dicono la scorrettezza dell’Azienda rispetto alla consegna delle Raccomandate.
Se sotto accusa negli ultimi due anni è finito il recapito delle comuni lettere e riviste e pubblicità, e bollette ormai normalmente arretrate da mesi, ora tocca alle più sicure raccomandate che, stando alle denunce, pare non vengano consegnate in mano ai cittadini, ma depositate – sottoforma di avviso di giacenza – direttamente nella cassetta delle lettere.
In poche parole il postino che prima bussava sempre due volte, ora non bussa più e la raccomandata da firmare sulla porta (anche motivo di incontro e di scambio tra un utente e la grande casa di Poste Italiane), diventa appuntamento fisso presso l’Ufficio postale.
Nel gioco di colpe e rimpalli di responsabilità tornano proprio i portalettere a difendere la personale posizione affaticata dal nuovo assetto dell’Azienda che fra tagli al personale e decisioni sul servizio di recapito a giorni alterni fa gravare su di loro molteplici servizi.
La chiacchierata sull’uscio di casa, tanto cara agli anziani di non pochi anni fa, è un ricordo soppiantato dallo sfrecciare veloce di scooter e auto appena intravisiti occasionalmente.
A peggiorare la situazione, rallentando di fatto il lavoro, torna ad essere il mancato aggiornamento della toponomastica cittadina su cui Sindaci e intere Amministrazioni lasciano correre, e come correre!
È facile trovare sulle porte delle case regolarmente due numeri civici, o nessuno di essi; e lo stesso si può dire dei nomi delle strade: apporre nuove targhe è molto più di una cerimonia civica perchè quei nomi e quelle localizzazioni devono entrare a far parte di un sistema di serivizi che si integrano e si corrispondono tra Comuni, Enti ed aziende di servizi pubblici e privati, soprattutto quando il destinatario ultimo di questi sono i cittadini.
I portalettere, senza più il tempo di una volta che permetteva loro di coinvolgere il vicinato alla ricerca del destinatario esatto della missiva, necessitano anche di questo supporto per completare nelle ore di lavoro le mansioni richieste.
Come se non bastasse, all’arretrato di luce e gas si aggiunge il rischio di non vedersi recapitare documenti attesi a breve termine o quello di inviare invano, senza “destinazione certa”, la propria missiva.
Nuovo capitolo di attenzioni sull’Azienda dai fatturati milionari con circa 13mila Uffici distribuiti in tutto il Paese, 18 collegamenti aerei quotidiani, oltre 30mila veicoli a disposizione, oltre 40mila addetti al solo recapito…
Il Comunicato dell’Autorità garante (link)
Nella riunione del 19 novembre 2019, l’Autorità ha deliberato di avviare un procedimento istruttorio nei confronti della società Poste Italiane S.p.A. per accertare una presunta pratica commerciale scorretta, posta in essere nell’ambito del servizio di recapito della corrispondenza e, in particolare delle raccomandate, in possibile violazione degli articoli 20, 21 e 22 del Codice del Consumo.
L’ipotesi è che il cliente/mittente che decida di rivolgersi a Poste per inviare una Raccomandata potrebbe essere ingannevolmente indotto ad acquistare un servizio pubblicizzato da claim che ne enfatizzano determinate caratteristiche che, nella sua concreta erogazione non vengono, poi, rispettate.
Si assume, del resto, quanto al tentativo di recapito della corrispondenza, che l’avviso di giacenza del plico raccomandato verrebbe spesso depositato nella cassetta postale del destinatario dell’invio senza previo accertamento della presenza o meno del medesimo al proprio domicilio. Costringendo quindi il destinatario che voglia entrare in possesso del plico ad esperire procedure alternative previste da Poste, con uno slittamento dei tempi di consegna ed un dispendio di tempo ed energie che non sarebbe necessario qualora il tentativo di consegna venisse realmente effettuato.
Poste, inoltre, avrebbe veicolato messaggi ingannevoli riguardo al servizio di Ritiro digitale, vale a dire la versione evoluta della consegna fisica, delle raccomandate, con riferimento alle relative condizioni economiche e di utilizzo.
Nella giornata di oggi, i funzionari dell’Autorità hanno svolto ispezioni nelle sedi della società interessata, con l’ausilio del Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza.
Roma, 26 novembre 2019