Mercoledì 4 dicembre, nella Sala multimedial dell’Episcopio in Piedimonte Matese, il Convegno sulla pastorale familiare a cura del Centro diocesano per la Famiglia “Mons. Angelo Campagna” (leggi l’articolo).
Per entrare avvicinare quelli che saranno i temi del confronto – se ne parlerà con il vescovo mons. Orazio Francesco Piazza e con i responsabili del Centro -, abbiamo rivolto qualche domanda al dr. Davide Cinotti, psicoterapeuta, direttore della struttura diocesana che eroga servizi ed offre cosulenze mediche e legali.
Dr. Cinotti abbiamo già anticipato ai nostri lettori di qualche novità presso il Centro diocesano per la Famiglia. Di cosa si tratta?
Da mercoledì prossimo avvieremo un ciclo di incontri aperti alla cittadinanza, al clero e ai professionisti del settore: si tratta di tavoli di confronto sul tema dei sistemi familiari e di come essi vengono presi in carico, nei casi di conclamata sofferenza, dal nostro sistema di intervento. Il primo di questi incontri avrà come centro di discussione le linee guida della Pastorale per la Famiglia della Chiesa Cattolica Italiana. Da quest’anno con i nostri servizi saremo meno “clinicizzati” e più pastorali, seguendo le direttive formative indicate direttamente dall’Ufficio Nazionale per la pastorale della famiglia che hanno come prospettiva lo sviluppo della persona, il ben-essere della società partendo dalla famiglia che è la cellula fondamentale della società stessa. Dobbiamo, dopo 6 anni di attività, integrare la clinica con l’etica cristiana.
L’occasione sarà utile per presentare un report delle attività svolte nell’ultimo triennio ma in particolare per presentare le attività previste per il 2020 che anticipo in via del tutto eccezionale, saranno deputate con più attenzione alla formazione.
Degli incontri successivi cosa possiamo anticipare?
Il secondo – si tratterà di un workshop – vedrà partecipi tutti i referenti degli Enti Pubblici e privati (Asl, Comuni, Scuole etc…) che in questi anni hanno goduto del nostro supporto gratuito. Per cui saranno proprio questi referenti a testimoniare le problematiche del contesto territoriale in cui ci ineriamo, rispetto alla famiglia, e come intendono – ciascuno secondo ambiti e competenze specifiche – affrontarle in un ottica di buone prassi. Sarà sicuramente luogo di discussione e proposizione, non a caso si terrà all’inizio del nuovo anno, presumibilmente il 23 gennaio.
Nel terzo incontro ci occuperemo meglio di psicologia e delle modalità di intervento che adoperiamo nella clinica delle patologie dei sistemi individuali e familiari.
In apertura ha detto di un’esperienza più pastorale rispetto a quella già compiuta dal Centro. Cosa significa in termini di “servizi”?
Significa aprirsi ulteriormente alle coppie in procinto di sposarsi, alle coppie già sposate, ai nuclei familiari con adolescenti e invitarli a riflettere consapevolmente sul messaggio del Vangelo e delle Scritture che non sono soltanto delle Leggi morali ed etiche da rispettare ma molto altro, sono inviti ad andare oltre la Legge nel riformulare in nome dell’Amore nuove strade, nuovi cammini, nuove opportunità, sentieri da percorrere per comprendersi meglio. Seguire l’eredità del Maestro, di Gesù, dare senso al particolare, alla singolarità, all’unicità di ognuno di noi senza perdersi nell’universalità e nella generalizzazione.
Noi curiamo con la parola come psicoterapeuti ma sappiamo bene che esiste un’altra “parola” che può “guarire” se per cura e guarigione intendiamo fondamentalmente cambiamento. Ecco: unire le due tipologie di parole sarebbe una buona opportunità per tutti di ripartire ogni giorno, nonostante tutte le difficoltà. E poi c’è Mons. Orazio Francesco Piazza che ci invita al confronto, a crescere come comunità, ad aprirci all’altro, al prossimo con la parola, il dialogo, il rispetto.
Un cammino, quello del Centro, che rimane saldo sui principi ispiratori, ma si arricchisce e cresce…
Si, si apre un nuovo anno in cui il Centro Diocesano per la Famiglia rinnova la sua centralità e la sua esclusiva presenza nell’ambito dei servizi sociali territoriali, integrando le direttive della CEI in merito alla famiglia e aprendosi a collaborazioni fattive, costanti e incisive con le associazioni laiche e cattoliche del territorio che operano da tempo in prospettive di volontariato. Il resto, quello che concretamente accadrà lo racconteremo mercoledì nell’incontro La pastorale familiare al servizio della Comunità.