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Liceo Galilei. Al Conservatorio San Pietro a Majella, tempio della Musica italiana

Presso il Conservatorio "San Pietro a Majella" di Napoli, l'associazione degli ex Consiglieri Regionali hanno conferito 4 borse di studio Francesca Marotta e Stefania Mazza (canto), Nicola Cantella (chitarra) e Andrea Greco (violino)

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Armando Pepe – Un’inesauribile voglia di conoscenza, di approfondire la ricerca, di interagire con le istituzioni locali e nazionali ha portato, martedì 10 dicembre, gli alunni della sezione musicale del Liceo “Galileo Galilei” di Piedimonte Matese a visitare uno dei templi della musica italiana, qual è il Conservatorio napoletano di San Pietro a Majella. La dirigente scolastica Bernarda De Girolamo, con tenacia e senza risparmio, fa in modo che ogni settore, contemplato dal piano di studi del Liceo, venga valorizzato al massimo, e che tutti gli alunni possano trovare giorno dopo giorno continui stimoli e fare nuove esperienze. Così è stato anche per i ragazzi della sezione musicale, spinti da forza di volontà e passione.

L’associazione degli ex Consiglieri regionali, presieduta dal prof. Vincenzo Cappello, nel conferire quattro borse di studio a studenti del Conservatorio, per valorizzare il merito dei più virtuosi e studiosi, ha promosso una cerimonia, che si è conclusa con un concerto finale. Le quattro borse di studio sono state vinte da Francesca Marotta e Stefania Mazza per il canto, Nicola Cantella per la chitarra e Andrea Greco per il violino. Dopo l’esibizione dei premiati, con un concerto nella sala Scarlatti, cui hanno assistito gli studenti dei licei musicali campani, tra cui anche gli alunni del Liceo Galilei, c’è stata da parte dei rappresentanti dell’associazione degli ex Consiglieri regionali la consegna delle targhe commemorative.

Questa opportunità offerta agli alunni delle scuole superiori campane è di straordinaria importanza, se solo si considera l’eccezionalità dei luoghi visitati, quali il Museo e la Biblioteca del Conservatorio di San Pietro a Majella, fondato a Napoli agli inizi del XIX secolo ma che poggia su preesistenti istituti di antiche e nobili tradizioni, che ha formato tante generazioni di musicisti di chiara fama, tra cui Saverio Mercadante, Vincenzo Bellini, Ruggero Leoncavallo, Riccardo Muti.

Nell’archivio sono custoditi gli spartiti dei più grandi musicisti italiani dei secoli passati, legati alla gloriosa tradizione napoletana come Alessandro Scarlatti e Domenico Cimarosa, per cui l’intero complesso documentale è una tappa obbligata sia per i musicisti sia per i musicologi. L’esperienza è stata resa possibile anche grazie ai professori che hanno accompagnato gli alunni e che ogni giorno con cura e dedizione si prodigano nell’insegnare la musica, disciplina che eleva l’animo a più alti sentimenti.

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