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Sally Cangiano è terzo al Festival di Napoli. Sul podio con il brano ‘Acqua io e acqua tu’

Lo storico festival partenopeo premia la voce bassa e roca del cantaurore matesino. Un "fuori programma" rispetto al genere della nota vocalità tipicamente napoletana. In cantiere un disco legato al nuovo genre musicale in cui si sta facendo apprezzare

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Ci piace definirla una vittoria “assoluta” quella di Sally Cangiano al Festival di Napoli, perchè in fondo il suo terzo gradino del podio si distingue nettamente da quel genere naturalmente destinato alla vittoria, che predilige una voce voce chiara e acuta, facilmente riconducibile al contesto canoro partenopeo.
È per questo motivo che il cantautore matesino porta a casa non solo l’ottimo risultato del III posto, ma anche un inatteso riconoscimento di pubblico e giuria.

Sabato sera presso Event Tv di Italia Mia di Caserta si è tenuta la finalissima del Festival di Napoli New Generation (è questo il nome attuale della storica manifestazione nata a Napoli nel 1952, appena un anno dopo il Festival di Sanremo) che ha visto in gara 28 cantanti di musica leggera e 10 cantati di lirica selezionati su ben 537 partecipanti.
Al nostro Sally, “ma Sally con la A”, come lui non smette di ripetere, abbiamo fatto gli auguri per il bel risultato e rivolto qualche domanda per comprendere meglio il momento artistico che sta vivendo.

Perchè la scelta del Festiva di Napoli?
Per il suo valore storico, e sopratuttto perchè sto componendo brani in napoletano come  naturale risposta ad una ispirazione interiore; del resto la mia formazione si àncora molto all’ascolto e allo studio della musica partenopea degli anni ’70, quella di Pino Daniele, di James Senese… Un legame che ho consolidato con la bella esperienza condivisa con l’artista Franco Del Prete dal 2017 al 2018 e per il quale ho cantato e suonato la chitarra nell’album La chiave.

Cosa raprpesenta oggi un Festival di tradizione come quello napoletano?
Un’eccellente vetrina per uno come me che per la prima volta si è presentato come cantautore: tutto questo mi ha permesso di innestarmi nella bella tradizione della musica classica napoletana che ancora ha tanto da rivelare e raccontare, anche se il filone neomelodico risulta quello più diffuso e conosciuto in questo momento.

Lì dove si sono esibiti Aurelio Fierro, Peppino Di Capri, Domenico Modugno, Milva…hai portato anche la tua poesia con il brano Acqua io e acqua tu.
I tuoi brani nascono sempre da un vissuto, dal tuo rapporto molto intimo con le cose che vivi, senza mai banalizzarle…

Mentre ero in casa a registrare mi infastidiva il gocciolìo di un rubinetto che mi sono fermato ad osservare e ad ascoltare meglio… Ne ho colto l’immagine di una fontana sofferente, che di goccia in goccia si consuma notte e giorno sognando il mare, sognando di correre e scorrere libera, sognando di bagnare prati o deserti… sognano il meglio.

Non manca il sentimento, la passione…
So’ comm’all’acqua e sta funtana scassata…
Vulesse verè o mare (…), 
e poi si teng tiemp’
scurresse addo’ te

Parole e musica ormai mature, nell’esperienza di Sally che si dice “tornato alle origini, senza più la velleità di fama”; tornato ad una musica espressa per il bisogno di dare corpo ad una ispirazione che, in musica e parole, traduce e comunica sentimenti.
Poi sguardo sul presente, sui progetti e quindi l’esigenza (che si va concretizzando) di un disco che raccolga la sua produzione di impronta partenopea. 

Lo abbiamo conosciuto e apprezzato per averci fatto dono della sua musica ogni volta che ha potuto e ha voluto, spudoratamente generoso delle sue creazioni artistiche: ogni esperimento, ogni nuovo suono, non ha esitato a condividerlo con il suo pubblico di amici e di fans che dal vivo e attraverso i social lo hanno quotidianamente apprezzato.
In questo laboratorio di creatività spontanea (ma anche plasmata dallo studio e dalla competenza) non è mai mancata l’occasione per esprimersi sulla musica e i suoi nuovi protagonisti…

Sally, il contesto musicale italiano oggi…
Un discount di musica e personalità dove manca talento.
Se prima, dietro un talento c’era un progetto, oggi c’è solo fredda progettualità.
E a peggiorare le cose è la convinzione che tutti possono fare tutto, anche improvisarsi musicisti…
Il talento è un dono del Signore. Poi sta a noi averne rispetto e saperlo coltivare…

Contiamo su un altro suo successo, ma soprattutto sulla sua arte, che si rinnova, si arricchisce e ci fa bene.

Se non sei un utente Facebook, clicca qui per ascoltare la canzone Acqua io e acqua tu.

 

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