Home Arte e Cultura Letino nel “Patrimonio immateriale e culturale della Regione Campania”

Letino nel “Patrimonio immateriale e culturale della Regione Campania”

Meritato riconoscimenti ai riti della "rodda" e della "parentezza" nel rituale del tipico matrimono in costume locale

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Scene della “rodda”, ed. 2016

Riconoscimento dovuto al piccolo comune di Letino, custode di una delle tradizioni folkloristiche più orginali in Italia, in cui si innesta cultura, storia, sapere, arte, tradizione, valori. “Rodda” e “parentezza” antichi rituale del matrimonio locale sono ufficialmente inseriti nell’Inventario del Patrimonio Culturale Immateriale Campano.

Noto a molti per il tipico costume dalle particolari stoffe con ricami e ornamenti di lusso, non tutti sanno che proprio quegli abiti sono solo una parte del ricco patrimonio di arte e di valori custodito in questo angolo del Matese, quasi a mille metri di quota.

Ieri, l’Amministrazione comunale retta dal sindaco Pasquale Orsi, ha dato notizia che “con Decreto Presidenziale n°169/2019, entra a far parte del Patrimonio Culturale ed Immateriale della Regione Campania insieme al rituale della Rodda e della Parentezza”. Un riconoscimento che viene dal lavoro di decenni a cura della Pro Loco Letizia, oggi guidata da Fauso Perrone, teso a far conoscere la storia di Letino e dei suoi protagonisti in Italia e all’Estero.

Ma di cosa stiamo parlando in particolare?
Necessario un riferimento al “Patrimonio immateriale e culturale della Regione Campania”. Un vero e proprio inventario che raccoglie (previa precisa richiesta di accogliemento e inserimento nei registri regionali) le pratiche connesse alle tradizioni, alle conoscenze, alle usanze, ai saper fare della comunità campana, così come definite dalla Convenzione UNESCO per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale del 17 ottobre 2003, ratificata dall’Italia con legge n°167/2007.

Ancor più nello specifico, come si legge dal sito della Regione Campania, “si tratta di usi sociali, i riti e momenti festivi collettivi, anche di carattere religioso, come pure gli strumenti, gli oggetti, i manufatti e gli spazi culturali associati agli stessi, che le comunità riconoscono in quanto parte del patrimonio culturale campano, trasmettendoli di generazione in generazione, costantemente ricreati in risposta al loro ambiente, alla loro interazione con la natura e alla loro storia in quanto senso d’identità e di continuità, promuovendo in tal modo il rispetto per la diversità culturale e la creatività umana”.

E possiamo dire che a Letino, tutto questo non manca.
“Rodda” e “Parentezza” sono il “patrimonio” scelto dalla Regione Campania quali tradizioni tichiche della comunità letinese. Si tratta del lungo rituale, messo in scena ogni anno in agosto con la partecipazione degli abitanti del luogo e un gran numero di visitatori, durante il quale è riproposto il tipico matrimonio di una coppia di Letino, secondo l’antica tradizione e fino a pochi anni fa integralmente rispettato. Si comincia per le strade del paese con il trasporto della dote matrimoniale e il lungo rito in preparazione al matrimonio durante il quale la sposa viene rivestita del tipico abito locale. Poi si assiste al primo incontro tra i due fidanzati; segue la serenata, gli incontri segreti, i contatti tra le famiglie, la parentezza (il lauto pranzo tra le famiglie dei futuri sposi), la scelta dell’anello, la data del matrimonio, la visita alla futura suocera, il trasporto della “rodda”, la serenata, la settimana della vergogna (dopo la prima notte di nozze), l’uscita degli sposi.

Perchè tanto interesse, perchè la necessità di uno scrigno in cui custodire una memoria, una tradizione…? 
Letino risponde bene a questa domanda non solo con la sola manifestazione folkloristica, ma per quanto essa racchiude: un legame saldo tra generazioni destinato a non interrompersi… È facile, visitando il piccolo centro e o vivendolo per più di qualche ora, prendere parte alla vita del posto dove si consumano quotidianamente chiacchierate e confronti tra giovani e anziani, dove l’arte dell’organetto è insegnanta davanti al camino dai nonni ai nipoti nella pazienza e nella gentilezza di parole e gesti; di “vestizioni” con gli antichi abiti dove le mani ruvide delle signore più anziani intrecciano le chiome lucenti delle giovanissime di oggi che di quel cerimoniale colgono non lo spettacolo ma il forte punto di sutura con la comunità di appartenenza. Anche sapendo che in un presto “domani” sarebbe facile fare una valigia per studio o lavoro.
Letino è nel cuore di chi lo abita o di chi lo attraversa, perchè l’aria buona della montagna, spira anche valori come questi.

Foto Fernando Occhibove

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