Salvatore Signore – Dicembre, sottile linea di confine che separa il vecchio dal nuovo, attimi di frenesia e rincorsa, tempo di riflessioni e considerazioni, tempo di calendari. Artistici, professionali, a colori, da scrivania, tascabili, spesso in esubero, talvolta prestigiosi altre meno; auto, moto, proverbi, consigli, scadenze e compleanni annotati a penna rendono questo silenzioso aiutante un prezioso amico che lotta ad armi pari contro i più tecnologici strumenti di scansione del tempo.
È di recente consolidamento, in terra matesina, l’attesa che anticipa l’uscita di un prodotto che certamente merita d’esser definito artigianale grazie, appunto, al contributo di migliaia di persone liberamente coinvolte in un progetto che affonda le radici in un gruppo virtuale nato su Facebook noto come “Le foto più belle della nostra terra matesina”.
Dal 2013, la preziosa ed infaticabile opera delle fondatrici Anna Lisa di Baia e Margherita Bisceglie traccia le linee che guidano i numerosi utenti attraverso la partecipazione di chi, con uno scatto fotografico, desidera condividere il suo attaccamento verso questi preziosi luoghi contribuendo, in ultimo, alla realizzazione del famoso calendario.
La regola è semplice e democratica: scatta, pubblica e vota. Sarà, poi, il numero dei like a decretare il gradimento della fotografia che potrebbe, così, aggiudicarsi pieno titolo per finire nelle case di molti fortunati possessori. Il valore aggiunto, spesso poco considerato, risiede nell’attività priva di secondi fini: nessuno scopo di lucro muove gli intenti delle ideatrici unite solo dall’inesauribile voglia di trasmettere l’incondizionato amore per il Matese.
L’edizione 2020, già quasi del tutto esaurita, condensa i migliori scenari matesini impressi e catturati da (stra)ordinari fotografi: in copertina campeggia l’attimo incantato colto da Roberto Fratta in cui Frank, inarrestabile cane da caccia, si disseta all’abbeveratoio dell’Esule e Daniele Fasulo blocca Gennaio incorniciando la cima del Miletto tra due stalattiti di ghiaccio mentre, “L’occhio” di Raffaela Santoro punta le nuvole da Prata Sannita; si arriva a Marzo dove l’incrocio di fotografi e fotografie di Salvatore Altieri gioca di sponda a Miralago.
Ad Aprile, Ciro Schiavone, ci riporta a Prata in una vecchia cartiera per poi ritrovare i caldi colori di Maggio nello specchio naturale di Federica Zazzarino. L’estate di Raffaela Santoro arriva con una panoramica sul Lago di Letino e la calura di Luglio si affronta con Gianluigi Foggia che sceglie le gole del Torano. Il fieno di Agosto lo immortala Rosanna Lombardi ed a Settembre Maria Falato ci accompagna nella Piedimonte vecchia. L’Ottobre di Ciro Schiavone, in compagnia di un solitario airone bianco, anticipa la salamandra pezzata di Massimo Carnevale per chiudere il ciclo col monumento naturale di Campo dell’Arco a firma di Antonio Del Giudice. È in ultimo, il Palazzo Ducale di Sergio Mellucci a guadagnarsi il contraltare alla prima pagina.
Determinazione, passione e vulcaniche esplosioni creative illuminano le intuizioni di Anna Lisa e Margherita supportate da un compatto e fedele esercito armato solo di macchina fotografica. Ad maiora!