L’Archivio della Diocesi di Alife-Caiazzo replica l’evento di presentazione del volume I Vescovi di Caiazzo. Lettere al Capitolo (1474-1749) a cura di Daniele Ferraiuolo, archeologo e dottore di ricerca in Scienze del Testo. Dopo la “prima” presentazione del volume, avvenuta a Piedimonte Matese lo scorso 20 dicembre, l’appuntamento ritorna oggi pomeriggio (3 gennaio 2020, ore 17.30) a Caiazzo presso l’archivio diocesano, in un evento che porta anche il patrocinio morale della Città.
Si tratta di un lavoro frutto di una ricerca “portata avanti negli anni 2016-2017 nell’ambito delle attività di valorizzazione dell’Archivio e della Biblioteca fortemente sostenute da mons. Valentino Di Cerbo”, come ha spiegato Ferraiuolo in una recente intervista rilasciata a Clarus.
“Contestualmente ad una massiccia campagna di digitalizzazione del patrimonio librario e documentario della Diocesi e di relativa regestazione maturò l’idea di rendere ulteriormente accessibile il Corpus di lettere inviate dai vescovi al Capitolo di Caiazzo, considerato l’elevato valore storico-culturale della fonte”.
Il lavoro di Ferraiuolo raccoglie testimonianze sottoforma di epistole comprese tra il 1474 e il 1749 che contengono disposizioni sul buon andamento della Diocesi e su questioni patrimoniali: uno spaccato utile a comprendere il ruolo diplomatico e politico dei Pastori nel periodo storico preso in esame.
A Caiazzo, interverranno Don Roberto Guttoriello, docente di Storia delle Religioni e Storia e teologia del Concilio Vaticano II presso l’Istituto superiore di Scienze religiose “SS. Pietro e Paolo” dell’area casertana (con sede a Capua) e Gianrufo Sparano, collaboratore esterno alle attività dell’Archivio storico diocesano.
Le relazioni saranno introdotte dai saluti del parroco don Antonio Di Lorenzo, del presidente dell’Associazione storica del Caiatino Ilaria Cervo e dal Sindaco della Città di Caiazzo Stefano Giaquinto.
A presentare l’event e moderare i contenuti, il direttore della Biblioteca e dell’Archivio diocesani Luigi Arrigo.
Al termine della presentazione, nel programma previsto, sarà possibile partecipare in modo interattivo allo studio e alla storia di numerose pergamene con i supporti tecnologici di cui è stato dotato l’archivio diocesano.
Lo studio archivistico, “àncora di salvataggio”
Nella presentazione di dicembre, a mostrare i risultati del lavoro di Ferraiuolo è stato Giulio Sodano, professore Ordinario di Storia Moderna presso il Dipartimento di Lettere e Beni Culturali dell’Università della Campania Luigi Vanvitelli, nonchè autore della prefazione al volume che nell’occasione ha fatto rivelare “l’intenso processo dialettico” che emerge nelle lettere tra i Vescovi e il Capitolo a testimonianza del fermento politico o strettamente civico garantito da tali autorità sui territori, ancor di più se si parla di Vescovi di nobili famiglie legati anche a illustre carriere diplomatiche. E l’antica Diocesi di Caiazzo ne vanta di nomi…
Risultati che oggi è possibile mettere a disposizione di tutti, di un territorio e di future ricerche grazie al ruolo rinnovato svolto dagli archivi (o da alcuni archivi), come ha sottolineato il relatore, Antonio Ianniello, professore di Storia della Chiesa presso la Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, che ha rimarvato la “verità” già esplicitata da mons. Di Cerbo, vescovo emerito, che firmando una delle presentazioni al volume ha definito questo servizio diocesano “all’avanguardia”. Da parte del relatore la conferma al valore dell’archivio di Alife-Caiazzo rispetto ad altri, in Campania, in termini di accessibilità, conservazione, fruizione del materiale storico.
Un risultato che è tale non solo per chi lo promuove ma per il territorio a cui si riferisce. “Ogni risultato per l’Archivio – ha affermato Ferraiuolo – è un risultato per il territorio, perchè esso si è costruito nel tempo e nei secoli attraverso azioni di custodia e condivisione di cultura, radici, origini…”.
“Mai leggere la storia di ieri con gli occhi di oggi”, l’invito del Vescovo mons. Orazio Francesco Piazza, ma focalizzare la Storia rispetto al suo tempo, scrigno di paradigmi sociali e politici, spaccati culturali, vicende economiche e patrimoniali e pastorali. Un intervento teso a valorizzare il “tempo lento”, la lunga sosta negli archivi come processo pedagogico formativo della persona.
“Abbiamo bisogno della lentezza del viaggio per sedimentare la memoria”, il richiamo alla lentezza di Goethe da parte del Vescovo è stata l’occasione per invitare anche gli studenti presenti a vivere il tempo dell’archivio assumendone lo stile dell’ascolto e della partecipazione alla storia e ai suoi protagonisti, con la pazienza e il paicere di tornare in contatto con essi.
Un riferimento al metodo archivistico e al valore umano e scientifico che racchiude l’esperienza di ricerca, ma anche ai contenuti – a volte inaspettati – che emergono da una ricerca come quella di Ferraiuolo che Piazza ha associato ad un “ritorno a casa”, alla vita e ai valori di chi ci ha preceduti: la bella storia che emerge dalle carte ricomposte e riproposte nel Volume è quella di una Chiesa con “l’odore delle pecore”; seppur piccola Chiesa (l’antica diocesi di Caiazzo), essa spiega come “come queste piccole diocesi che potevano apparire insignificanti erano in realtà pilastri di un tessuto ecclesiale che ha qualificato un periodo storico significativo” svolgendo anche un importante “sforzo umanizzante…”.
Lo studio archivistico, “àncora di salvataggio”, su queste parole di Mons. Piazza prosegue il lungo lavoro della Diocesi di Alife-Caiazzo in cultura e promozione della cultura.