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Ludovica Pagani per… Alife? IL VIDEO

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Non è che Ludovica Pagani abbia girato per le strade di Alife, l’antica città romana ai piedi del Matese! Stiano tranquilli i fans della giovanissima e bellissima dj, youtuber e influencer…ma soprattutto sportiva.
Per…Alife perchè protagonista nel video della canzone Gol subito (guarda in basso) di Giuseppe Cirioli, in arte Alife.
È di lui che parliamo e di questa sua “firma” che è un omaggio al suo paese natale, ma anche parola di impatto – come ci spiega – “che si ricorda facilmente, caratteri che indiscutibilmente restano”.
Un’avventura musicale quella che stiamo per raccontarvi che si carica di energia oltre il previsto, oltre ogni immaginazione.

Il contatto con il manager David Marsili; la registrazione del video a Milano tra studi fotografici e lo stadio San Siro tempio del grande calcio nazionale e internazionale; l’incisione del brano a Napoli per l’etichetta discografica Smilax Publishing; il lancio della canzone su Spotify (ad oggi circa 30mila download) e il video su Youtube: ci sono tutti gli ingredienti per dire “che bello!”.

Entusiasmo ed orgoglio per un giovanissimo di Alife che nel mezzo dei suoi studi universitari (Comunicazione e Marketing a Roma) segna un gol (questa volta tutto a suo vantaggio) nel mondo della musica, da sempre amato, da sempre praticato, da sempre reinventato. Perchè a parlare di musica oggi, soprattutto tra i più giovani, è stare a quel gioco di innovazione e tecnologia che cambia le carte in tavola da un momento all’altro: “una canzone ti viene da cuore, la scrivi, la registri, la lanci in rete. E dentro, di sicuro ci metti il meglio dei tuoi valori, della ironia, del buffo, delle conoscenze; purchè ci sia tu e la tua storia…”.
“Non è solo questione di velocità e di immediati risultati”, spiega ancora Alife, consapevole dei vantaggi che offrono la tecnologia e la rete, “ma anche di contenuti misurati sulla mia esperienza di giovane a contatto con le tendenze musicali del momento e i valori che mi porto dentro. Tutto ciò che ho creato e cantato fino ad ora è basato su una scrittura sentimentale. I linguaggi sono quelli di oggi, ma mi piace arricchirli – nelle immagini e nelle idee – con qualcosa di retrò, e la copertina del mio singolo, come una vecchia figurina da calciatore un po’ rivela tutto questo…”.

Il racconto della sua esperienza musicale prende forma parola dopo parola, tra i ricordi e i progetti, di ieri e di oggi.
“Ho cantato e suonato fin da bambino condividendo con la mia famiglia, in particolare mio padre, questa passione e anche il sogno di un’etichetta tutta nostra…”, spiega lui, ben consapevole di come nel 2020 sia più semplice dare forma a certi sogni rispetto agli anni in cui, chi lo ha preceduto in quest’arte di famiglia, faceva i conti con l’incisione di un nastro e con la speranza che da qualche parte in giro per l’Italia qualche bravo imprenditore musicale si accorgesse del talento, delle possibilità, della spendibilità di un prodotto.

Quelli di Cirioli sono una ricerca e un esperimento da sempre condivisi in rete; foto e video al pianoforte o con la chitarra e la voce felpata, lenta ed espressiva di chi ci pensa alle cose che canta e le gusta. Gli amici lo hanno imparato a conoscere ed apprezzare per la pubblicità inconsapevolmente e simpaticamente autoprodotta: la rete si conferma luogo di scambio e di interazioni.

Questa volta Gol subito rompe lo schema rispetto ad una canzone che parla di pallone e di amore epunta ad una intelligente ironia, dove quel retrò citato dal nostro protagonista si conferma e conferma la sua radicata passione per il calcio (“E per il Milan”, lui specifica…).
“La mia canzone è un modo per prenderci in giro e spiegare che il mito dei grandi calciatori della domenica ci ha catalizzati rispetto a cose più importanti… Per questo motivo nel mio pezzo ho voluto citare campioni ‘superati’, ormai d’altri tempi, una sorta di omaggio a chi ci ha fatto sognare anche in passato, deridendoli anche un po’… Mi è piaciuto creare un’occasione per staccare la spina rispetto ad un presente sportivo troppo frenetico e incalzante”.

L’incontro con il manager David Marsili che oggi segue il percorso la formazione musicale di Giuseppe Cirioli avviene a settembre, proprio ad Alife, in occasione di una serata musicale; durante una comune chiacchierata è proprio l’esperto a farsi delle domande sulla musica di sottofondo che sta ascoltando: “chi è questo che canta?”.
Nasce così l’interesse del manager e successivamente del produttore Fabio Masterkeys Di Bartolomeo (che ha prodotto il gruppo rap La Famiglia) per i brani di Cirioli.

Gol subito è uscito come singolo, ma al momento (oltre non ci è rivelato) si sta lavorando ad un nuovo progetto, attingendo al cospicuo patrimonio di musica e testi che Alife ha elaborato negli ultimi anni.

Con lui anche una riflessione che si spinge oltre il bel risultato del momento per capire come questa generazione, la sua, cresciuta a colpi di rapidi click, si possa misurare con risposte ed attese più lente, di quelle che richiedono tempo, lentezza, pazienza, ascolto…non solo nel campo della musica.
“Dietro un progetto c’è molto più di un computer: tanti credono che stare su Spotify con il proprio album di canzoni fatto in casa sia il solo risultato che conta (magari un colpo di fortuna ti aiuta eccome!), ma non è così. Lavoro, competenza, professionalità, studio: sono queste le strade che bisogna scegliere di percorrere per dare vita ad un progetto musicale che abbia un minimo di solide basi; e in questo caso conta anche il valore delle persone che scelgono di darti una mano ed investire su di te…”.

E dopo Gol subito? Dove si vede il nostro Alife?
Lo studio universitario rimane la strada maestra, “Perchè le materie che ho scelto di approfondire potrebbero sostenere anche i miei progetti e i sogni di rimanere legato al mondo della musica. Non si sa mai…”.

Traspare la consapevolezza di dover emigrare lontano “come fanno tanti coetanei” per dare concretezza ad un’idea, di quelle che spesso si scoloriscono in un piccolo contesto di provincia come quello locale per la totale assenza di un circuito culturale, o comunicativo, industriale o infrastrutturale…o di tanti altri servizi al cittadino completamente carenti o assenti.
Emorragia di cervelli e di pensieri, di cui si denuncia e si scrive, che rischierebbe di impoverire ulteriormente questa terra.
“Le esperienze di fuori ti migliorano, ti arricchiscono, di aiutano a crescere, ti aprono a dei contatti umani e professionali che da noi mancano, ti consentono di costruire mattone su mattone il tuo domani”, conferma Giuseppe Cirioli.

Ma perchè, una volta cresciuti, non decidere di tornare? E perchè non dare un nuovo tono (ma stavolta non musicale!) ad Alife e ai tanti luoghi come questo? Perchè non tornare da capitani coraggiosi…per colmare dei vuoti che altri illeggittimamente e forse con meno sogni occuperebbero…
Domanda e provocazione d’obbligo a chi ha scelto di farsi strada tenendosi stretto (“perchè noi alifani ne siamo fieri e anche un po’ gelosi”, ha spiegato) il nome della sua città.

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In più, per i lettori di Clarus, un “fuori testo”: è la riflessione di Alife in video, sui contenuti delle canzoni oggi. Una sorta di ‘passato contro futuro’.

 

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