Home Arte e Cultura “Due giovani che ridono”, audace lettura di una perla artistica di Piedimonte

“Due giovani che ridono”, audace lettura di una perla artistica di Piedimonte

Lo studioso locale Geppino Buonomo ha presentato "Due giovani che ridono", l'analisi del dipinto presente nella Pinacoteca del Museo Civico di Piedimonte, copia dell'opera di Annibale Carracci

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Dalla presentazione del 30 dicembre 2019 (Auditorium comunale “Aurora Sanseverino” – Piedimonte Matese)

Ha destato un significativo interesse il libro realizzato da Geppino Buonomo, cittadino di Piedimonte Matese noto per la sua passione verso la storia e l’arte locali, che si concretizzano da tempo, in una “sensibile e tenace attenzione” nei confonti dei “beni artistici e storici e ambientali del suo territorio”, come sostiene il professore Giorgio Agnisola, autore dell’Introduzione del volume. In un attento Auditorium comunale di Piedimonte Matese, il 30 dicembre scorso, Geppino Buonomo, ispettore onorario dei Beni Storici e Artistici, ha illustrato il suo recente e originale lavoro.

Oggetto della sua analisi uno dei quadri superstiti appartenenti alla Pinacoteca del Museo Civico “Raffaele Marrocco” di Piedimonte, che all’origine contava 30 opere di cui oggi ne restano solo 17 a seguito dei numerosi furti del periodo della Seconda Guerra Mondiale. Il dipinto esaminato è Due giovani che ridono, una copia del “dipinto, raffigurante lo stesso soggetto, originale del maestro emiliano Annibale Carracci oggi conservato presso il Museo Nazionale di Capodimonte”. La storica dell’Arte, Imma Molino, nella Prefazione da lei curata, ricostruisce il meticoloso iter seguito da Buonomo, che l’ha portato a individuare “antichi legami tra la famiglia Caetani e quella Farnese“, ma soprattutto a “restituire al fondo collezionistico di Piedimonte Matese ulteriore importanza e dignità”.

Della tela colpisce il sorriso che segna il volto dei due giovani: “Il riso dei due ragazzi è allegro, spontaneo, genuino, nasce da un evento recente o da un ricordo di qualcosa commesso insieme e che nel ricordarlo fa nascere il senso di ilarità”, questa la descrizione del dottore Pasquale Simonelli, presidente dell’Associazione Storica del Medio Volturno, tra i relatori e autore di una Presentazione introduttiva al testo.
L’impresa letteraria di Geppino Buonomo è la forma concreta di “un’idea affascinante, intensa, per certi versi ardita, ma sicuramente capace di aiutare a leggere fino in fondo un’opera”, commenta invece l’onorevole Carlo Sarro, anche lui presente al convegno, il quale esprime gratitudine e stima all’amico Buonomo.

Due giovani che ridono. Pinacoteca del Museo Civico di Piedimonte Matese vuole essere “un’ipotesi progettuale“, una proposta lanciata dallo stesso autore a gettare luce sui Beni che Piedimonte conserva ma che sono ancora “inediti”, e recuperare quelli che invece sono già noti ma richiedono interventi nuovi, tesi a valorizzarli e potenziarli. A questo scopo, Buonomo sottolinea la necessità di una “sinergia, tra cittadini, istituzioni e specialmente gli studenti“. Ai ragazzi, in particolare, va data la possibilità di impegnarsi in prima linea nella tutela del patrimonio culturale che rende preziosa la loro città.

Video di Fernando Occhibove

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