“Il fabbricatore di ali” è Antonio Morelli; la penna che ne ha narrato la storia è Carmine Mastroianni. Entrambi di Alvignano.
Il primo, 104 anni di vita e ancora la memoria nitida sulla sua prigionia nei campi di concentramento nazisti. Il secondo, ben più giovane, giornalista e autore di diverse pubblicazioni, che dall’uscita del libro Il fabbricatore di ali (Efesto, 2015) non ha mai smesso di portare in giro e far conoscere il racconto di uno dei sopravvisuti alla ferocia nazifascista.
Domani mattina (domenica 26 gennaio), alle 6.43 Carmine Mastroianni sarà ospite di Tiberio Timperi e Monica Setta a Uno Mattina In Famiglia, per raccontare la vicenda di Antonio Morelli: giornali, tv, società civile, mondo della cultura e dell’associazionismo concentrano in prossimità della Giornata della Memoria (27 gennaio) iniziative e dibattiti, riflessioni e confronti sul dolore e sulla morte subita da milioni di ebrei durante la Seconda guerra mondiale e da tanti altri perseguitati aggiunti alla massa senza più un nome (ma un numero tatuato al braccio) destinata ad essere sfruttata e soppressa. Riflessione che tuttavia si eleva da date e ricorrenze trovando ormai spazio di diritto nella narrazione storica dei fatti; riflessione in crescendo già a partire dalla liberazione del campo di concentramento di Auschwitz da parte dell’armata rossa il 27 gennaio 1945, ma che solo negli ultimi decenni ha trovato maggiore eco per il coraggio, maturato con dolorosa lentezza, di quanti hanno deciso di raccontarne gli orrori della Shoah.
Cosa narra il libro?
Il libro a firma di Mastroianni “costruito” grazie ai ricordi e ai nitidi racconti di Morelli e alla ricostruzione storica dei fatti, narra la vicenda di un soldato come tanti, concentradosi poi sul periodo che va dal ’41 al ’43 quando il giovane alvignanese vive la difficile esperienza della campagna militare in Grecia, poi la condanna emessa a suo discapito nelle prigioni albanesi fino al momento dei lavori forzati nei lager: Dachau, Mauthausen, Vienna, dove viene impiegato in una fabbrica di aeroplani e infine a Steyr. Una storia con un desiderio di fondo: tornare a casa dai propri cari. L’arrivo degli americani nel maggio del 1945 interrompe l’incubo di Antonio: si torna a vivere…!
Nel 2016 il presidente della Repubblica itailana Sergio Mattarella ha insignito il signor Antonio Morelli della Medaglia d’Onore. Leggi l’articolo.