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Un’ispezione in Diocesi sui Preti e i costumi dei fedeli. Correva l’anno 1907

2015
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Foto tratta dalla pagina Facebook “Foto di ieri e di oggi…Piedimonte e il suo passato”. Scena di vita agli inizi del 1900

Matese tra moderno e contemporaneo

Recuperare e rileggere simili documenti non solo per acquisire dati nuovi alla Storia, ma per risalire agli stili di vita dei nostri antenati. E non solo. 
Acquisire nuove ricerche per comprendere – come in questo caso – la premura della Chiesa per una riforma interna non senza aver conosciuto le strutture sociali su cui operare e in cui evangelizzare.
E ancor di più, per comprendere come il valore della comunione tra Vescovi e sacerdoti e tra sacerdoti tra di loro, fosse determinante perché il Vangelo prendesse forma tra la gente (ieri come oggi).
Lettura che coinvolge, quella che ci fornisce questa settimana Armando Pepe, per la brevità e la concretezza del racconto, tali da evocare una rapida visione d’insieme della società matesina agli inizi del 1900.

Una Visita Apostolica in diocesi di Alife nel 1907

di Armando Pepe

Per la restaurazione cristiana della società
Durante il pontificato di papa Pio X (Giuseppe Melchiorre Sarto) si avviò una riforma della Chiesa che ebbe un carattere di nazionalizzazione dell’episcopato e di accentramento della formazione del clero nei seminari regionali in luogo di quelli diocesani, per rendere il corpo sacerdotale più uniforme alla cattolicità romana e sottrarlo così alla subordinazione all’élite meridionale. Questo processo di riforma della Chiesa, sorto anche dall’intento di combattere il modernismo, perseguiva l’obiettivo della restaurazione cristiana della società attraverso una riorganizzazione interna della struttura ecclesiale. La Santa Sede percepiva la necessità di riformare le istituzioni ecclesiastiche, gli aspetti della dottrina e del culto, nonché i modelli di comportamento che l’episcopato, il clero e il laicato cattolico avrebbero dovuto adottare.

Secondo lo storico Giovanni Vian, «se si guarda all’ampiezza delle riforme di carattere istituzionale, organizzativo, disciplinare, pastorale, liturgico, avviate da Pio X per preparare la Chiesa alla restaurazione cristiana della società, si potrebbe quasi affermare che Pio X abbia intrapreso non solo una serie di cambiamenti di numerosi e importanti aspetti della Chiesa, ma una riforma della Chiesa tout court (Vian 1, p. 453)».

Sul finire della prima decade del XX secolo ogni diocesi d’Italia fu percorsa e ispezionata dai visitatori apostolici; per quanto riguarda la diocesi di Alife il visitatore fu il padre passionista Pietro Paolo dell’Immacolata Concezione, al secolo Camillo Moreschini (Fermo, 1858- Camerino 1918), le cui relazioni furono citate come modelli di prudenza.
La visita alifana è datata 1907 e, per l’equilibrio mostrato, padre Pietro Paolo dell’Immacolata Concezione nel 1909 fu nominato arcivescovo di Camerino e resse l’arcidiocesi camerte fino al 1918, anno in cui si spense.

La diocesi di Alife nel 1907
Leggiamo la prima parte della relazione – divisa in sette punti – che ci riporta alla situazione diocesana riscontrata da un osservatore esterno e, pertanto, plausibilmente, più oggettivo.

«La popolazione di questa Diocesi raggiunge appena 25000 abitanti, e di questi, 4000 sono nel paese di Alife, dove trovasi la Chiesa Cattedrale, e 7000 in Piedimonte d’Alife, dove risiede il Vescovo e dove i Chierici hanno il loro Seminario; gli altri 14000 sono sparsi ne’ 14 paesi o villaggi della Diocesi. Il popolo in genere non è cattivo, vi si scorge molto sentimento religioso; ma è anche vero che specialmente nella cittadina di Piedimonte e nel paese di Prata vi regna un po’ d’indifferenza pratica nell’adempimento dei doveri cristiani; come pure quasi per tutto domina un pochino la bestemmia, la profanazione delle feste, la disonestà, l’ubriachezza e l’usura.

La chiesa di Ave Gratia Plena da una foto del 1920 (circa)

In Piedimonte poi da qualche anno si sono propagate in una parte del popolo delle idee e principi di Socialismo e vi hanno arrecato un po’ di guasto. Di Sacerdoti se ne contano in tutto 57, ed oltre al Capitolo di Canonici della Cattedrale di Alife, vi sono altresì due Capitoli di Collegiate nella città di Piedimonte.
Nel Seminario gli alunni sono 44. Comunità religiose di uomini sono due, i Frati Minori in Piedimonte ed i Frati Servi di Maria a Prata; [a Piedimonte] vi sono ancora due Comunità di Monache Benedettine, come pure una Casa di Suore figlie della Carità di S. Vincenzo de’ Paoli con orfanotrofio ed asilo.
In questa Diocesi, stante lo zelo e l’attività del suo Vescovo Monsignor Settimio Caracciolo [di Torchiarolo], si è costituita la Direzione Diocesana, il Circolo Ricreativo Cattolico, la Cassa Rurale Cattolica, e già han dati ottimi risultati. Tutto fa sperare che se il Vescovo verrà corrisposto e coadiuvato nelle sue sante intenzioni dai Sacerdoti, la moralità dei costumi, e l’istruzione Religiosa, andrà sempre migliorando in mezzo a queste popolazioni. È necessario peraltro ad ottenere un tanto bene che si tolga dal Clero ogni motivo di disunione e di attrito, come vi è purtroppo al presente, specie fra i Canonici della Cattedrale e quelli delle due Collegiate; e questo potrà facilmente ottenersi da cotesta Sacra Congregazione come accennerò in appresso».

Il testo integrale si trova nel sito «storiadellacampania», al link http://www.storiadellacampania.it/diocesi-di-alife-visita-apostolica-del-1907

Riferimenti bibliografici e links
Giovanni Vian (Vian 1), «Gaetano De Lai, zelante collaboratore di Pio X nella repressione antimodernista». Wolf, Hubert; Schepers, Judith (Hrsgg.), “In wilder zügelloser Jagd nach Neuem”. 100 Jahre Modernismus und Antimodernismus in der katholischen Kirche. Paderborn, Schöningh 2008, 453-73.

Giovanni Vian (Vian 2), La riforma della Chiesa per la restaurazione cristiana della società. Le visite apostoliche delle diocesi e dei seminari d’Italia promosse durante il pontificato di Pio X (1903-1914),  Roma, Herder 1998.

https://it.cathopedia.org/wiki/Pietro_Paolo_Camillo_Moreschini

 

 

 

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