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Coronavirus. Cosa fare e cosa non fare secondo l’ultimo Decreto

Misure ancora più stringenti sono quelle indicate nel DPCM da applicare fino al 25 marzo prossimo, al fine di contenere il contagio

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Genova, negozi chiusi (foto web)

Misure ancora più stringenti, divieti ancora più rigidi, ma soprattutto il perentorio invito a “restare a casa”. Oggi, 12 marzo 2020, l’Italia ha avuto un risveglio ancora più silenzioso, dopo le ultime disposizioni adottate dal Governo e indicate nell’ultimo Decreto. Occorrono ulteriori restrizioni per porre un freno al contagio da Coronavirus, come ha annunciato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte agli Italiani senza nascondere la preoccupazione per una situazione che allarma tutti.

Il testo del Decreto stabilisce ulteriori limitazioni, da rispettare fino al 25 marzo, nella speranza che si riesca a contenere la diffusione del virus Covid-19. Bar, pub, ristoranti e simili dovranno sospendere la loro attività per tutto il giorno, e non più solo dalle 18.00 in poi; mentre, parrucchieri, centri estetici, mercati e servizi di mensa dovranno essere chiusi.

Secondo il nuovo Decreto, tutti gli esercizi al dettaglio sono sospesi, fatta eccezione di:
ipermercati e supermercati; discount di alimentari; minimercati ed altri esercizi non specializzati di alimentari; commercio al dettaglio di prodotti surgelati; commercio al dettaglio in esercizi non specializzati di computer, periferiche, attrezzature per le telecomunicazioni, elettronica di consumo audio e video, elettrodomestici; commercio al dettaglio di prodotti alimentari, bevande e tabacco in esercizi specializzati (codice ateco 47.2); commercio al dettaglio di carburante per autotrazione in esercizi specializzati; commercio al dettaglio di apparecchiature informatiche e per le telecomunicazioni (ICT) in eserciti specializzati (codice ateco 47.4); commercio al dettaglio di ferramenta, vernici, vetropiano e materiale elettrico e termoidraulico; commercio al dettaglio di articoli igienico-sanitari; commercio al dettaglio di articoli per l’illuminazione; commercio al dettaglio di giornali, riviste e periodici; farmacie; commercio al dettaglio in altri esercizi specializzati non soggetti a prescrizione medica; commercio al dettaglio di articoli medicali ed ortopedici in esercizi specializzati; commercio al dettaglio di articoli di profumeria, prodotti per toeletta e per l’igiene personale; commercio al dettaglio di piccoli animali domestici; commercio al dettaglio di materiale per ottica e fotografia; commercio al dettaglio di combustibile per uso domestico e per riscaldamento; commercio al dettaglio di saponi, detersivi, prodotti per la lucidatura ed affini; commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto effettuato via internet; commercio al dettaglio di prodotto effettuato per televisione; commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto per corrispondenza, radio, telefono; commercio effettuato per mezzo di distributori automatici.

Per quanto riguarda le industrie, esse continueranno la propria attività, ma adottando “misure di sicurezza” atte ad evitare il contagio. Per i reparti aziendali “non indispensabili” per la produzione è prevista la chiusura. Sono invece garantiti i trasporti, le attività agricole, i servizi bancari, assicurativi e postali e, in riferimento alla cura della persona, restano aperte lavanderia e pulitura di articoli tessili e pelliccia; attività delle lavanderie industriali; altre lavanderie e tintorie; servizi di pompe funebri ed attività connesse.

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