La Caritas chiama i giovani: è tempo di condividere un servizio, di fare squadra, di darsi una mano per dare una mano.
È l’appello del direttore della Cartas diocesana, don Alessandro Occhibove, impegnato da qualche settimana insieme ai volontari delle caritas parrocchiali nella distribuzione di beni di prima necessità alle famiglie più bisognose e agli anziani soli che in questo tempo di epidemia hanno visto aggravare le proprie condizioni economiche…
In una lettera invita ieri all’Azione Cattolica e al Servizio per la Pastorale giovanile della Diocesi di Alife-Caiazzo, il giovane sacerdote – vista la crescente richiesta di aiuto che si solleva dal territorio – chiama in campo forze giovani, (ragazzi maggiorenni) per dare una mano nel ritiro dei viveri presso il Banco Alimentare o presso le case o le attività commerciali che ne fanno e la distribuzione sul territorio di concerto con la Caritas diocesana, i parroci e le rispettive Caritas.
È l’occasione, come viene spiegato nella lettera, non solo per rendere un servizio alla Comunità rispondendo alla una chiamata urgente della Chiesa locale, ma anche per stabilire nuovi contatti tra i più giovani e la Caritas, e soprattutto per vivere una diversa o nuova esperienza di Vangelo (la scelta fondante del Vangelo!) attraverso l’aiuto ai fratelli che soffrono: “Educare alla carità, all’amore che Cristo ha per tutti noi. Questo è anche la Pasqua: l’estremo atto di amore di Dio verso l’umanità (…). Come quando tra due fratelli uno sta male e l’altro fa di tutto per aiutarlo, così vogliamo fare noi oggi. Collaborare insieme servendo Cristo presente nei piccoli e nei più fragili.”
Le parole di don Alessandro, invitano a smontare la quotidianità e l’equilibrio – seppur fragile – raggiunto in questa quarantena ognuno tra le proprie mura, e ad uscire di casa non per un bisogno personale di aria, di libertà, di svago, ma per amore di qualcun altro (nel rispetto di tutte le Norme vigenti circa il contenimento del contagio da Coronavirus: in tal senso sarà cura della Caritas diocesana fornire indicazioni e autorizzazioni agli spostamenti).
“Auguro a voi e alla famiglia diocesana che servite – conclude don Alessandro – di diventare sempre più autentici discepoli del Risorto”.