Per gli antichi e saggi Latini, la parola resistenza faceva rima con fermezza e tolleranza, cioè, per dirla in parole spicciole, chi è capace di resistere a qualcosa o qualcuno è nel contempo risoluto e in grado di pazientare. Ma è proprio in quel pazientare che si trova lo scotto da pagare per la conquista della libertà, ovverosia la predisposizione a soffrire. La Storia ci dimostra che le prove più eclatanti occorse all’uomo hanno imposto a quest’ultimo sempre una dose di mortificazione, sacrificio, paura, dolore. Oggi poi, che siamo alle prese con il “nemico invisibile” di nome Coronavirus, lo fa a chiare lettere, rendendoci consapevoli che lo sviluppo dell’Umanità è davvero un “Eterno Ritorno”, per dirla col filosofo Nietzsche.
“25 Aprile ieri, oggi e domani” è il titolo dell’evento organizzato dalla Biblioteca “San Tommaso d’Aquino” della diocesi di Alife-Caiazzo, per celebrare una giornata che per l’Italia significa “liberazione”, ma che, nel 1946 come nel 2020, deve spingerci a riflettere su quali possono essere gli effetti che la liberazione da una situazione drammatica comporta: nel ’46 il dramma era stato causato dal Nazifascismo, oggi il male si chiama Covid 19.
L’iniziativa della Biblioteca diocesana, guidata da Luigi Arrigo, da seguire sui suoi canali social, sarà ripartita in tre appuntamenti video ognuno dei quali avrà un tema diverso e che saranno animati da 3 attori e 3 lettori. Al mattino, ore 11.00, La liberazione ieri, sulla falsariga di “Tolleranza Zoro”, programma condotto da Diego Bianchi, durante il quale verrà inscenato un brevissimo dialogo che lascerà il posto a due audio come sottofondo a immagini della Resistenza, e che si chiuderà con uno spazio dedicato al confronto.
Il secondo appuntamento nel pomeriggio, alle 15.00, quando, in contemporanea con l’evento promosso dall’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia (ANPI), l’arpa di Federica Creta intonerà O bella ciao, canto simbolo del movimento partigiano italiano, in una versione inedita. A ciò seguirà un breve monologo spunto di riflessione sul significato della Resistenza oggi.
In serata, alle 21.00, l’attenzione verrà spostata al futuro, alla Resistenza domani.
A differenza dei primi due step, che saranno animati da partecipanti adulti, nell’ultimo protagonisti saranno i giovani, ai quali sarà affidata una “lettura futuristica” dell’argomento. E ai giovani spetta di sicuro il compito più difficile, ma dovuto, dal momento che solo le loro idee ed energie possono gettare le basi per una “ricostruzione”, ieri come oggi e, ancora di più, domani.