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Coronavirus, Fase due: punto per punto cosa cambia e cosa non dobbiamo sbagliare

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Luca FattoreLa fase due è iniziata questa mattina. Annunciata dal premier Conte nella conferenza stampa dello scorso 26 aprile, rappresenta il momento nel quale ognuno di noi è chiamato ad un importante sforzo di responsabilità. Oggi tornano al lavoro 4 milioni di persone ed alcune delle misure previste nel lockdown del nove marzo scorso subiscono un allentamento. Sarà il cosiddetto periodo di convivenza con il virus ed è necessario provare a fare chiarezza, per sapere quali sono i comportamenti concessi e quelli vietati.

Innanzitutto, è doveroso sapere che i riferimenti principali sono i Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri, l’ultimo dei quali è stato firmato proprio il 26 aprile. Cosa consente? Lo specificano le FAQ governative, ossia una serie di risposte a domande predefinite, consultabili qui http://www.governo.it/it/faq-fasedue.

In via generale, si può uscire dal proprio domicilio solo per andare al lavoro, per motivi di salute, per necessità o per svolgere attività sportiva o motoria all’aperto. Restano ancora chiuse le scuole: potrebbero riaprire il 17 giugno per gli studenti che dovranno sostenere la maturità.

Sono possibili gli spostamenti per incontrare i congiunti, giustificati fra quelli per “necessità”. In occasione di questi incontri è obbligatorio rispettare il divieto di assembramento, il distanziamento interpersonale di almeno un metro e l’obbligo di usare le mascherine. È tuttavia raccomandato di limitare al massimo gli incontri con persone non conviventi ed il perché è davvero semplice: incontrando persone di differenti nuclei familiari, aumenta il rischio di diffusione del contagio. Ma chi sono i congiunti? Sono “i coniugi, i partner conviventi, i partner delle unioni civili, le persone che sono legate da uno stabile legame affettivo, nonché i parenti fino al sesto grado (come, per esempio, i figli dei cugini tra loro) e gli affini fino al quarto grado (come, per esempio, i cugini del coniuge)”. Non è possibile incontrare gli amici.

Le passeggiate sono ammesse solo se strettamente necessarie a realizzare uno spostamento giustificato da uno dei motivi indicati (lavoro, salute, necessità, attività sportiva o motoria), ad esempio per fare la spesa, per acquistare giornali, per andare in farmacia, o comunque per acquistare beni necessari per la vita quotidiana, ovvero per recarsi presso uno qualsiasi degli esercizi commerciali aperti.

L’autocertificazione continua ad essere giustificazione necessaria di tutti gli spostamenti ammessi ed in quelli per motivi di lavoro può essere fornita “esibendo adeguata documentazione fornita dal datore di lavoro idonea a dimostrare la condizione dichiarata”: in tali casi, sarà possibile semplicemente esibire un tesserino o un documento che attesti la propria condizione lavorativa.
I soggetti con sintomatologia da infezione e respiratoria e temperatura maggiore di 37,5° C sono tuttavia obbligati a restare presso il proprio domicilio ed a limitare al massimo i contatti sociali. In questi casi, va contattato il proprio medico curante.

Le ordinanze regionali possono essere peggiorative rispetto alle norme fissate a livello governativo dai DPCM, in un’ottica di tutela della salute collettiva.

 In Campania…
In Campania, sulla base delle ordinanze approvate negli ultimi giorni, è da oggi possibile acquistare cibo a domicilio ma anche recarsi al negozio per l’asporto, fermo restando il rispetto delle norme igienico-sanitarie nelle diverse fasi di produzione, confezionamento, trasporto e consegna dei cibi. Il servizio viene svolto sulla base di semplici regole: prenotazioni telefoniche o online, posizionamento del banco vendita all’ingresso dell’esercizio commerciale, distanziamento sociale e degli eventuali riders per il delivery, obbligo di mascherine e guanti da parte del personale. Il mancato rispetto di tale norme comporterà la chiusura del locale per una settimana.

I trasporti per gli spostamenti all’interno della regione sono ridotti. Le principali aziende pubbliche di trasporto hanno apposto sui mezzi avvisi e adesivi per indiciare la distanza minima ai passeggeri. Treni e bus sono a numero chiuso: una volta raggiunto il massimo, il conducente ripartirà. Per i passeggeri vi è l’Obbligo di indossare mascherina e guanti.
Bollettino del 3 maggio 2020

Per chi decide di rientrare in Regione, è obbligatoria la comunicazione del proprio rientro all’Asl competente (in basso i numeri telefonici e gli indirizzi mail) e al Comune, con conseguente isolamento domiciliare per 14 giorni e divieto di spostamenti o viaggi. Fanno eccezione gli spostamenti da e per i luoghi di lavoro, che erano già consentiti anche fuori dal territorio regionale. A tal proposito, l’ordinanza 41 del 1 maggio obbliga “i concessionari di servizi di trasporto aereo, ferroviario e di lunga percorrenza su gomma di acquisire e mettere a disposizione delle forze dell’ordine e dell’Unità di Crisi regionale, dei Comuni e delle Asl, i nominativi dei viaggiatori con destinazione aeroporti e stazioni ferroviarie, anche dell’alta velocità, del territorio”. A tutti i viaggiatori in arrivo alle stazioni ferroviarie o ai caselli autostradali, all’aeroporto o in altri punti di accesso al territorio regionale è fatto obbligo di “sottoporsi alla rilevazione della temperatura corporea, e in caso di temperatura pari o superiore a 37,5 °C, a test rapido Covid-19” e di “autocertificare il luogo dove sarà osservato l’isolamento domiciliare”.

Fra le novità più importanti, l’obbligo generale di indossare le mascherine. La Regione ha distribuito e sta distribuendo mascherine a tutta la popolazione, come ribadito anche ieri sera dal governatore De Luca, ospite su Rai Uno alla trasmissione “Che tempo che fa”. Pertanto, sarà necessario indossarle.
L’ordinanza 42 del 2 maggio prevede poi che “nella fascia oraria dalle ore 6,00 alle ore 8,30, è consentito, nelle aree pubbliche ed aperte al pubblico, svolgere attività sportiva – ivi compresa corsa, footing o jogging – nei limiti consentiti dalle vigenti disposizioni statali, in forma tassativamente individuale, senza obbligo di indossare la mascherina, ma con obbligo di portarla con sé e di indossarla nel caso in cui ci si trovi in prossimità di altre persone.”
Per i funerali (così come per le Chiese), valgono le norme nazionali. Potranno svolgersi con massimo 15 congiunti, preferibilmente all’aperto, indossando protezioni personali e rispettando le regole sul distanziamento. Il governatore ha poi invitato i Sindaci a consentire una riapertura giornaliera dei cimiteri per un paio d’ore.
Maggiori poteri, infatti, sono riconosciuti al primo cittadino, che può disporre la temporanea chiusura di specifiche aree in cui non sia possibile assicurare altrimenti il rispetto delle regole.

Siamo chiamati a non vanificare i risultati del lockdown imposto il 9 marzo. Sono ancora poco più di centomila gli attuali positivi, con una forte riduzione della pressione sulle strutture ospedaliere: basti pensare che oggi sono 1501 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, a fronte dei 4053 dello scorso 2 aprile. “Più saremo scrupolosi nell’osservare le indicazioni di sicurezza e prima potremo riconquistare altri spazi di libertà”, avverte il premier Conte in un post su Facebook. “Non sperperiamo quello che abbiamo faticosamente guadagnato in cinquanta giorni.”

L’unità di crisi della Regione Campania ha reso noti i numeri e gli indirizzi mail delle Aziende Sanitarie della Campania cui comunicare l’arrivo in Campania per i cittadini provenienti da altre regioni, al netto delle autocertificazioni:

ASL Napoli 3 Sud (dippr@aslnapoli3sud.it oppure 0818490682)
ASL Salerno (089693060)
ASL Avellino (sep@aslavellino.it)
ASL Caserta (iotornoacasa@aslcaserta.it – tel. 0823350959)

 

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