Un fiume in corsa…la carità.
Senza sosta (e lo abbiamo raccontato più volte), la Caritas diocesana e quelle parrocchiali, molto spesso in sinergia tra loro, ha bagnato e risanato, proprio come acqua che disseta e ristora i margini di tante case, di tante famiglie in difficoltà: è stato un dare, un ricevere, un restituire, un restare in corsa per evitare che l’attesa dei fratelli più poveri si prolungasse inei mesi di quarantenza. E continua questo fluire di solidarietà e di attenzioni, di ascolto e di accompagnamento.
È di pochi giorni fa un’altra bella azione d’amore messa in campo dai Lions – Club Piedimonte Matese “I Sanniti” – guidati dal presidente Pasquale Franco, che hanno messo nelle mani della Caritas diocesana un ingente numero di mascherine in distribuzione già stamattina presso alcune parrocchie della Diocesi. A dare maggior valore a tale gesto, la generosità di un gruppo di giovani “Amici del Fantacalcio” che con i soldi messi da parte per il gioco fantasportivo, ha donato ai Lions la somma di €200,00 confluita nell’unica spesa a favore della Caritas.
Nel piazzale dell’episcopio in Piedimonte Matese, il direttopre don Alessandro Occhidove ha ricevuto il materiale dal presidente Franco, dalla socia Maria Gianfrancesco e dal giovane Filippo Cappiello. Occasione per i Lions di confermare alla Diocesi di Alife-Caiazzo la disponibilità ad ancora altre forme di sostegno e solidarietà.
Ormai giornalmente il direttore della Caritas diocesana con alcuni giovani volontari fa la spola tra il Banco Alimentare o le attività commerciali del territorio che fanno dono di generi alimentari (così come i privati) e le parrocchie che attendono di ricevere quel che occorre alle famiglie; in piena attività anche il guardaroba Peter Pan per la distribuzione di abbigliamento soprattutto per bambini.
Tutto sta avvenendo nella massima discrezione, secondo i protocolli a tutela della privacy con cui la Caritas si misura da tempo, gestendo centinaia di dati sensibili ma non facendo di questo necessario passaggio burocratico, un ostacolo alla concretezza dei gesti.
All’inizio di aprile è nata l’iniziativa del Salvadanaio solidale: un conto corrente in cui raccogliere offerte per coprire i bisogni crescenti della popolazione. Si è trattato di una scelta pensata per il futuro, per quel tempo in cui, maggiormente distanti dal picco dell’emergenza e forse anche dalla generosità di tanti benefattori, si possa avere un fondo sicuro dove attingere per coprire le spese di utenze domestiche o mediche di cui ci sarà richiesta (come accade già regolarmente). Positiva e generosa la risposta dei tanti donatori che don Alessandro puntualmente provvede a ringraziare – aggiornando sulle somme raccolte – attraverso la pagina facebook della Caritas.
Ma Caritas, come è tutto qui. Non è solo qui…
Caritas è nell’emergenza ma è anche nell’ordinaria povertà quotidiana; Caritas è uno spazio di ascolto dove ai problemi delle persone, si pone l’alternativa della speranza e della fiducia in un sacerdote o un volontario pronti a tendere la mano. Caritas è un contesto educativo dove il dramma del singolo viene ascoltato, riletto insieme, affrontato, sostenuto. Dunque, è tuto ciò che non si vede, ma rappresenta il fondamento di quella operatività che oggi impone di sfamare e moltiplicare il pane.
Da questa consapevolezza viene la gratitudine che la Caritas diocesana manifesta nelle parole “Grazie a coloro che nel piccolo donano, non fermatevi! Contattate i parroci, le Caritas parrocchiali o noi della Caritas Diocesana.
Grazie a tutti i sacerdoti della Diocesi e i volontari delle Caritas parrocchiali e ai giovani volontari di questo momento, che nel silenzio donano speranza a tante persone. Grazie alle persone e alle Associazioni che ci stanno sostenendo eocnomicamente e materialmente. Il Signore benedica tutti voi!”.