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Piedimonte Matese. San Marcellino, una festa “diversa” nella forma, ma non nel contenuto

Accessi limitati, rispetto delle distanze di sicurezza, spazio soltanto alla preghiera e alla meditazione e non ad altre forme di festa: l'epidemia da Coronavisr segna così la vita delle comunità. Tuttavia la ripresa delle messe con il popolo a partire dal 18 maggio consente alla parrocchia di Santa Maria Maggiore di onorare il Patrono

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In un clima insolito, in un contesto non prevedibile fino a pochi mesi fa, domani 22 maggio ha inizio il novenario in onore di San Marcellino, Prete e Martire, patrono della Città di Piedimonte Matese e Sobborghi. Alle 19.00, nella Basilica di Santa Maria Maggiore, con la traslazione delle Reliquie del Santo, avrà inizio uno dei momenti più attesi dalla Comunità locale, poi ogni sera alle 18.30 si terranno la celebrazione eucaristica e il novenario.

Non sarà una festa come le altre, ma secondo le disposizioni di Governo e della Conferenza Episcopale Italiana, l’evento si svolgerà in maniera diversa dalle consuete manifestazioni patronali tanto care e fortemente radicate nella cultura popolare di casa nostra che rappresentano un collante tra generazioni, tra i membri di una comunità, ma anche un’occasione per crescere nella fede secondo proposte spirituali più intense pensate per i giorni della Festa. Quest’anno resta l’essenziale e da esso va attinto il significato più profondo che la vita di un Santo possa ispirare: la preghiera, le meditazioni serali della novena che uniscono spiritualità e testimonianza, il ritorno all’Eucarestia.

Nella Diocesi di Alife-Caiazzo, quella di San Marcellino sarà la prima festa che si celebra dopo il lockdown che ha tenuto ferme numerose attività, incluse quelle di carattere religioso e pastorale: potrebbe essere una sorta di prova generale sull’andamento e la gestione della presenza dei fedeli (limitazione dell’accesso in chiesa, controllo delle distanze di sicurezza…) in una occasione diversa dalla consueta messa feriale o festiva, proprio perché si tratta di un Patrono e l’attesa e la partecipazione della gente hanno senza dubbio una peso e una presenza diverse…

Il parroco don Domenico La Cerra, ha diffuso ieri il programma del novenario e della festa che come di consueto vede nella data del 2 giugno il momento più intenso con la presenza del Vescovo, Amministratore apostolico, Mons. Orazio Francesco Piazza, del sindaco Dott. Luigi Di Lorenzo, delle Autorità civili e militari alla Messa solenne delle 10.30 nella Basilica di Santa Maria Maggiore (quest’anno non ci sarà il corteo dalla Casa comunale verso la chiesa parrocchiale).

“Il decreto del nostro Vescovo del 16 Maggio 2020 elenca le Regole desunte dal Protocollo rigorosamente da rispettare”, ha scritto il parroco nel messaggio alla Comunità.
“È in questo contesto che ci accingiamo, con una preoccupazione che non nascondiamo, ad onorare il nostro Santo Patrono S. Marcellino, Prete e Martire.
Papa Francesco, nell’indimenticabile sera del 27 marzo ci lanciò un caloroso messaggio denso di prospettive per il futuro.
“… tanti, ma tanti… egli diceva hanno compreso che nessuno si salva da solo”.
Sollecitati da questo pressante invito, vogliamo ripercorrere, nelle sere del novenario, l’anima che soggiace all’Esortazione apostolica post sinodale «Christus vivit»! Ci spronerà verso una Chiesa non “frenata”, “immobile”, ma capace di essere sempre giovane”.

Diversi sacerdoti, dunque diverse voci, commenteranno il Documento di Papa Francesco durante il novenario, riportando il messaggio evangelico in esso racchiuso alla testimonianza del Santo Marcellino,  “annunziatore intrepido”.
Essere apostoli della buona notizia, sui modelli di ieri e con le sollecitazioni di oggi: è questo l’invito per la Città di Piedimonte che festeggia il suo Patrono.

Nelle foto la Festa di un anno fa

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