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Diocesi di Alife-Caiazzo. Le generose offerte dei fedeli in tempo di Coronavirus, “ripagate” grazie al decreto Cura Italia

Le offerte finalizzate all'emergenza da Coronavirus, sottoscritte tramite apposito modulo, godono delle agevolazioni fiscali proposte dal Governo nel decreto Cura Italia

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Puntiamo sulla condivisione; puntiamo sul sostegno reciproco; puntiamo a fare della solidarietà tanto invocata in tempo di Covid19 una “pratica” consolidata, motivata e finalizzata a rafforzare i legami e a dare sostegno a chi ne ha bisogno…

In questa prospettiva, la Chiesa locale di Alife-Caiazzo accoglie la possibilità offerta dal Governo italiano, attraverso il decreto “Cura Italia” la novità per parrocchie ed enti ecclesiastici di ricevere donazioni liberali (in denaro o in beni) esclusivamente finalizzate alle emergenze da Coronavirus. 

Le parrocchie della Diocesi hanno ricevuto disposizioni in merito, ma adesso la generosità e il sostegno dipende da quella mano che deciderà di porgere il proprio aiuto e farsi avanti, per sostenere soprattutto il cammino delle comunità che si stanno facendo carico dei crescenti bisogni dei fratelli più poveri.
Così si legge nella nota consegnata ai sacerdoti di Alife-Caiazzo a cura dell’Ufficio Economato condivisa con il vescovo Mons. Orazio Francesco Piazza, amministratore apostolico:  

Tra le disposizioni adottate per fronteggiare la crisi epidemiologica causata da COVID-19 dal cosiddetto Decreto Cura (dl n. 18/2020, convertito dalla legge n. 27/2020), c’è anche l’introduzione di incentivi fiscali per coloro che donano denaro o beni per «finanziare gli interventi in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19».
Con la legge di conversione del decreto tra i soggetti che possono ricevere queste liberalità sono stati inclusi anche gli «enti religiosi civilmente riconosciuti»; sono quindi agevolate anche le offerte effettuate a favore delle parrocchie e gli altri enti ecclesiastici.
La nuova agevolazione è contenuta nell’articolo 66 e l’Agenzia delle Entrate ha già fornito
chiarimenti applicativi con la Circolare n. 8/E del 3 aprile scorso.

I fedeli che volessero, facendo valere il desiderio della carità  fraterna e contando sui servizi che lo Stato mette a disposizione de cittadini, può parlarne con il proprio parroco, chiedere e comprendere quali siano state le emergenze di questa quarantena, e quali ancora possano essere le esigenze della Parrocchia e nello specifico di quegli anziani o delle famiglie con maggiori disagi economici: il tema della “solidarietà alimentare” è specificamente chiamato in causa nel Decreto a fronte delle richieste che ogni parrocchia italiana ha visto crescere in maniera esponenziale e di frotne alla quale non si è tirata indietro: in questo caso non ci riferiamo alle libere offerte lasciate nelle cassette in chiesa, ma a quelle documentate tramite appositi moduli (scarica i modello in fondo all’articolo).
Le donazioni possano essere altresì finalizzate alla cura delle chiese per garantire tutti quei servizi che consentono in questa “fase due” la sicurezza e la salute di chi accede ai luoghi sacri per partecipare alle celebrazioni contribuendo così a sostenere il piccolo bilancio quotidiano delle Parrocchie in cui si è inseriti e di cui ci si sente figli…
Anche la Caritas diocesana rimane un altro orizzonte di speranza, spazio che accoglie richieste di aiuto ma anche sostegno, rimettendo poi in circolo la carità secondo i bisogni dei fratelli.

Scarica i modelli per la tua donazione
Agevolazioni fiscali – vademecum (all’interno sono indicate le modalità di donazioni e le esclusive finalità del loro impiego)
SCARICA la scheda per la donazione in denaro
SCARICA la scheda per la donazione in beni

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