Una settimana di “prove”, quella che ha vissuto il Matese, e non si tratta solo direttamente del Covid19.
Natura e ambiente
Partiamo dalla domenica calda ed assolata di 7 giorni fa, dove sul lago Matese si sono riversati i primi “gitanti” rivelandoci ancora una volta di non essere pronti, sul territorio, a gestire il malcostume di irrispettosi comportamenti a danno della natura e dell’ambiente: sulle sponde del lago, auto, camper e moto; nessun controllo, nessuna sanzione, turisti liberi di circolare al pari di un virus ancora non del tutto controllato. Le prime “libertà” hanno aperto la strada verso quei luoghi della Campania dove godere di aria pulita e spazi aperti.
Ben più rispettosi i cittadini del territorio che ormai da diversi giorni raggiungono il Matese e ne percorrono i sentieri, verso le cime o più comodamente lungo le pendici: è stato un ritrovare “casa”, un ristabilire il legame con questa natura così familiare nei suoi modi di esprimersi. Fiori, arbusti, insetti, uccelli…sono stati custodi della montagna in assenza dell’uomo e ritrovarli cresciuti spontaneamente, o sorvolando i cieli dai monti fino a valle non può che essere rassicurante di un equilibrio che ci sta a cuore e che i matesini tentano in tutti i modi di difendere.
Ristorazione, supermarket, commercio ambulante
In lenta ripresa, con la fatica di sostenere il ritmo di un mercato ancora blindato, anche la ristorazione: norme di distanziamento sociale e misure igieniche applicate dappertutto e clienti in attesa del locale preferito…
Sui social è una catena di “grazie” tra titolari e clienti ormai difficili da trattenere di fronte ad una pizza.
Calano i tempi di attesa per entrare nei supermercati: la ritrovata possibilità di uscire di casa e di farlo anche tra un comune e l’altro sta ridistribuendo sul territorio l’andirivieni sparso di persone per l’acquisto di ogni tipo di beni consentendo una ridistribuzione dell’economia tra grandi e piccoli centri. La probabilità tuttavia è di un allentamento dell’attezione sulle piccole botteghe di quartiere che nei giorni di maggior freno alla circolazione, sono state il più facile riferimento per i cittadini impossibilitati a muoversi sul territorio verso altri punti di vendita.
Resta in bilico invece la riapertura dei mercati settimanali: Piedimonte Matese ed Alife, i centri maggiori, rimandano la decisione ad un tempo più sicuro e a misure di tutela più facilmente controllabili; lo stesso accade nei centri minori.
Salute
Respiro di sollievo per gli esiti dei test sierologici e dei tamponi che negli ultimi giorni sono stati effettuati in diversi comuni del comprensorio matesino: a partire da Letino, non più “zona rossa”, poi Castello del Matese, San Gregorio Matese, Raviscanina, Sant’Angelo d’Alife, San Potito Sannitico, Piedimonte Matese, Alife… in tanti i comuni che hanno dato accesso ad alcune categorie professionali (e in alcuni casi all’intera popolazione) al Camper dell’Asl Caserta per essere sottoposti allo screening anticovid.
Risultati e misure che invitano a tenere alta la guardia: il contatto con il virus c’è stato seppur non sviluppato nella forma più grave.
Urge cautela, responsabilità, senso civico: in giro sono ancora molte le persone che non indossano mascherine e numerosi soprattutto tra i più giovani occasioni gli assembramenti negli spazi pubblici.
La Campania da tre giorni si attesta su una media di 10 casi di positività; resta la preoccupazione per i dati delle prossime ore che saranno legati alla “libertà” e quindi ai contatti dei cittadini intrapresi negli ultimi giorni.
Parrocchie e Diocesi
Riprende la celebrazione della messa con il popolo ma solo nelle chiese parrocchiali. Sulle pagine facebook delle Parrocchie, aggiornamenti in tempi reali sugli orari delle celebrazioni e sulle iniziative che ancora si intraprendono in streaming. Misure di sicurezza impeccabili: controllo della temperatura corporea all’ingresso delle chiese, posti a sedere limitati e controllati, distanze sociali rispettate per evitare ogni contatto.
La Diocesi di Alife-Caiazzo si è data appuntamento in Cattedrale per la messa crismale presieduta dal Vescovo Orazio Francesco Piazza, amministratore apostolico, con la sola partecipazione dei sacerdoti, di una rappresentanza dei religiosi e di un fedele laico per ogni parrocchia.