Annamaria Gregorio* – “Misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia, nonché di politiche sociali connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19”. Questo il titolo del cd. Decreto Rilancio, per la precisione, Decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34: tutte le misure per un rilancio del Paese post Covid-19, in 266 articoli.
Le misure a favore degli immigrati
Uno in particolare interessa l’ambito immigrazione: il 103. Fortemente voluto dalla Ministra delle politiche agricole, alimentari e forestali, Teresa Bellanova (nella foto), che aveva anche annunciato le sue dimissioni se non avessero provveduto, l’articolo in questione, rubricato “Emersione di rapporti di lavoro”, rappresenta una sorta di sanatoria per i cittadini stranieri presenti sul territorio nazionale prima dell’8 marzo 2020, e che può essere richiesta da datori di lavoro italiani o cittadini di uno Stato membro dell’Unione europea, ovvero da datori di lavoro stranieri in possesso del titolo di soggiorno.
Si tratta però di una sanatoria “ristretta” ad alcuni settori di attività:
- a) agricoltura, allevamento e zootecnia, pesca e acquacoltura e attività connesse;
- b) assistenza alla persona per se stessi o per componenti della propria famiglia, ancorché non conviventi, affetti da patologie o handicap che ne limitino l’autosufficienza;
- c) lavoro domestico di sostegno al bisogno familiare.
Al successivo comma 2 del citato articolo, è stata prevista la possibilità per i cittadini stranieri, in possesso di un permesso di soggiorno scaduto dal 31 ottobre 2019, non rinnovato o convertito in altro titolo di soggiorno, di richiedere un permesso di soggiorno temporaneo, valido solo nel territorio nazionale, della durata di sei mesi dalla data di presentazione dell’istanza.
L’emersione vale anche per dichiarare la sussistenza di un rapporto di lavoro irregolare in corso con cittadini italiani, che sono “al nero”.
Burocrazia facile grazie alla Diocesi di Alife-Caiazzo
Nel corso degli anni, lo Sportello Immigrazione, che ha compiuto da poco 18 anni di attività, è stato partecipe in modo fattivo, con la sua attività di consulenza per gli immigrati della zona, testimone dei tanti cambiamenti introdotti: dal cartaceo alle procedure telematiche.
Infatti conoscenza digitale, ma anche e soprattutto pagamenti di contributi forfettari per “rimpinguare” le casse dello Stato: così si sono prospettate nel tempo le varie forme di sanatorie, sottoposte agli immigrati, spesso facili prede di “falsi datori”, che speculano sulle loro già difficili sorti.
Anche questa del 2020 prevede infatti l’iscrizione a SPID, la procedura telematica, per inviare le istanze allo Sportello Unico della Prefettura, un contributo forfettario e tanto altro ancora ….
Telefonare e prendere un appuntamento
È possibile accedere allo Sportello, previa prenotazione obbligatoria (misure anticovid19) al numero 333 677 2730 (reperibile tutti i giorni).
I servizi all’utenza sono previsti il lunedì e il martedì dalle 16.30 alle 18.30, al piano terra dell’Episcopio in Piedimonte Matese (via A. Scorciarini Coppola, 234).
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PER APPROFONDIRE. Governi e sanatorie in Italia
Se sanatoria vuol dire genericamente: “atto in cui l’autorità competente legittima uno stato di cose irregolare”, conquistare di conseguenza un regolare permesso di soggiorno vuol dire non solo lavoro, ma libertà e dignità ritrovata per tanti immigrati e le loro famiglie.
Dalla celeberrima Legge Turco-Napolitano (6 marzo 1998, n. 40), che disciplinava la materia dell’immigrazione in Italia, dai nomi dei Ministro per la solidarietà sociale Livia Turco e dell’allora Ministro dell’interno Giorgio Napolitano, ne è passata acqua sotto i ponti! Infatti, collegato alla stessa, subito dopo venne emanato il “Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero” – Decreto Legislativo 25 luglio 1998, n. 286, caposaldo della materia.
La sanatoria più “famosa” di tutte è stata sicuramente la legge 30 luglio 2002, n. 189, varata per modificare il Testo Unico, nota come legge Bossi-Fini, dai firmatari Gianfranco Fini ed Umberto Bossi che, nel governo Berlusconi II, ricoprivano rispettivamente le cariche di vicepresidente del Consiglio dei ministri e di ministro per le Riforme istituzionali e la Devoluzione. Tale normativa segnò anche l’inizio delle procedure per la regolarizzazione delle colf, delle badanti e dei lavoratori non in regola. Per la prima volta fu introdotto il termine “badante”, come persona che bada a qualcuno, inventato dalla Comunità di S. Egidio, e poi diventato di uso comune, ora sostituito con “assistente familiare”. Tra le novità della legge, quali Espulsioni con accompagnamento alla frontiera, Inasprimento delle pene per i trafficanti di esseri umani, Uso delle navi della Marina Militare per contrastare il traffico di clandestini, spiccò sicuramente la Sanatoria per colf, assistenti ad anziani, malati e diversamente abili e la possibilità così di avere un Permesso di soggiorno legato ad un lavoro effettivo.
Altre Sanatorie si sono succedute nel tempo, tutte misure per sanare le posizioni dei lavoratori non in regola con la normativa sulla permanenza in Italia: quella del 2009, con la Legge 102/2009, conversione del Dl Anticrisi n. 78/2009: “Dichiarazione di attività di assistenza e di sostegno alle famiglie”; e la Sanatoria del 2012 – Decreto Legislativo n. 109 del 16 luglio 2012.
*Resp. Sportello Immigrazione e Direttore UPSL
Articoli di riferimento
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