Matese tra moderno e contemporaneo
La Massoneria nel Matese. Tutti i circoli dal 1907 al al 1923
“Per la prima volta”… nomi e cognomi dei massoni del Matese. Tutto frutto di libere e aperte ricerche d’archivio fino a poco fa inaccessibili.
Continua la preziosa “raccolta” della rubrica Matese tra moderno e contemporaneo a cura di Armando Pepe che da oltre un anno (aprile 2019) sta mettendo insieme pezzi inediti di storia locale con l’obiettivo di rifocalizzare la lente sull’identità di un territorio arricchito da vicende e personaggi, reso noto per i suoi costumi politici o sociali, per i suoi spazi naturali, per i volti di persone note e meno note che hanno animato, edificato e talvolta non aiutato a crescere il territorio matesino. Siamo di fronte a ricerche storiche, a testimonianze, a pagine antiche ma vere. Si parte da qui, per comprenderci meglio oggi.
La Redazione
di Armando Pepe
Da decenni sepolte negli archivi del Grande Oriente d’Italia le liste degli iscritti alla Massoneria nel Matese sono state oggetto di dibattiti, riflessioni e insinuazioni. La trasparenza ha tolto il velo dell’opacità anche a luoghi che una volta sembravano misteriosi e apparentemente irraggiungibili. Adesso per la prima volta in questa sede si pubblicano i nomi e cognomi dei massoni, avversati a viso aperto da Don Giacomo Vitale e dalla Chiesa alifana nei primi decenni del Novecento.
Piedimonte d’Alife
Triangolo (sede affiliata) di Piedimonte d’Alife (1907)
Sorto con decreto n. 51 del Grande Oriente d’Italia (GOI) del 16 gennaio 1907 e costituito da Raffaele Marrocco, Guglielmo Della Villa, Sebastiano Pergameno e Demetrio Bellini, già iscritti nelle Logge “Primo Ottobre” e “Giovanni Bovio” di Caserta. Si trasformò ampliandosi, durante lo stesso anno, nella Loggia “Ercole d’Agnese”.
Loggia “Ercole d’ Agnese” (1907-1919)
Di rito scozzese, affiliata al GOI, fondata nel primo semestre del 1907 a Piedimonte d’Alife, ove dal 1907 al 1913 fu domiciliata presso l’abitazione del dottore Guglielmo Della Villa. Nel 1911 si diramò con propri triangoli in Alife e a Gioia Sannitica, nel 1913 in Alvignano. La Giunta Esecutiva del GOI, nell’adunanza del 9 maggio 1916, dispose la chiusura della Loggia piedimontese (in sonno da oltre un anno e debitrice dei contributi annuali) in base a quanto disposto dall’art. 43 della Costituzione massonica. Riorganizzata nel 1918, e nuovamente allocata presso il dottor Della Villa, fu sciolta definitivamente nel 1919.
Iscritti: Valdimiro Bianchi, geometra Arturo Billi, Luigi Biondi, Giuseppe Bovenzi, Alberico Caccavelli, Antonio Capasso, Giuseppe Capasso, Sisto Capasso, Luigi Cassella, Giovanni Cassisi, Gaetano Gastaldi, Salvatore Caterino, Vincenzo Ceraso, Edoardo Comparone, Francesco Cosentino, dottor Vincenzo De Benedictis, Beniamino Di Muccio, ragioniere Carlo Del Buttero, dottor Nicola Di Baia, ragionier Giuseppe Di Lorenzo, dott. Enrico Di Nardo,
avvocato Luigi Faraone, Pietro Farina, dottor Alberto Fico, Raffaele Fiorio, Alberto Frascatore, capitano Guglielmo Gaetani di Laurenzana, Carlo Gallia, Giuseppe Gianfrotta, dottor Domenico Girardi, dottor Michele Girardi (veterinario), avvocato Carlo Grillo, Vincenzo Jafusco, Vincenzo Laudino (segretario comunale), Paolo Laurenza, Arturo Lombardi, Marcellino Africato, Luigi Mariosi, Oronzo Marrocco, dottor Francesco Marsella, dottor Luigi Marsella, Leopoldo Messore, Alfonso Napolitano, Felice Panella, Luigi Parrillo, Carmine Pascale, Crescenzo Penza, Vincenzo Petraccone, dottor Giacomo Petrillo, Angelo Pietrosimone (fotografo), Carlo Pietrosimone, Emilio Pisano, Angelo Poccia, Paolo Ricci, Luigi Ricciardi, Francesco Romano, Francesco Rossi, Emilio Rusinelli, Francesco Guido Scategni, Antonio Tommaselli, Attilio Torti, dottor Pietro Vessella (farmacista), Giovanni Giuseppe Vetere, Enrico Villani.
Loggia “I Figli del Matese” (1919-1923)
Di rito scozzese, posta all’obbedienza del GOI, fondata nel 1919 a Piedimonte d’Alife e domiciliata presso il dottor Guglielmo Della Villa. Nel 1919 maestro venerabile fu il dottor Luigi Marsella. Nel 1920 costituì un triangolo in Alvignano. Maestro venerabile per il 1923 fu Francesco Romano.
Iscritti: Ragionier Vincenzo De Luca, avvocato Marcellino Feola, Tommaso Fetta, Giancarlo Giaquinto, Mario Izzo, Antonio Marasco, dottor Luigi Marsella, ingegner Alberto Martino, Saulle Marzano, Francesco Pece , Scipione Pennacchino, Angelantonio Pisaturo, Francesco Romano, Domenico Sorbo, Eduardo Vetere, Francesco Zito.
Vairano Patenora
Loggia Italia e Garibaldi (1917-1923)
Di rito scozzese associata al GOI, fu domiciliata in Ailano presso Enrico Villani, regio ispettore ai Monumenti e Scavi. Nel 1917 una sua rappresentanza partecipò ai funerali di Achille Ballori, sovrano gran commendatore del Supremo Consiglio. Durante il 1920 aprì un “Triangolo” a Santa Maria Capua Vetere. Maestro venerabile per il 1921 fu Vincenzo Volpe. Nel 1921 aprì triangoli in Marcianise, Caianello, Roccamonfina, Sparanise, Tora e Piccini, Gioia Sannitica. Ad aprile 1921 inviò un telegramma di condoglianze alla sede centrale del GOI in occasione della morte del gran Maestro onorario Ernesto Nathan. Maestro venerabile tra il 1922 e il 1923 fu Manlio Galdieri. Nel 1922 raccolse e offrì 50 Lire ai danneggiati per l’esplosione della polveriera del Forte di Falconara (Ancona). Si sciolse nel 1923, quando era maestro venerabile Enrico Villani.
Iscritti: Avvocato Adelchi Albanese, Arduino Albanese, Angelo Amoroso, Antonio Boragine, dottor Domenico Bruno (farmacista), avvocato Vincenzo Cappello, Vincenzo Castaldi, Salvatore Cecio, Giovanni Centore, Federico Chirico, Enrico Cicciarelli, tenente Costantino Cioffi, dottor Pietro Cioppa, Angelo Cipriano, Salvatore Cipriano, Raffaele Cirioli, Salvatore Cirioli, ragionier Luigi Conti, Ugo Conzo, Quintino Croce, Amato D’Ermo, Arduino De Angelis, Francesco De Angelis, avvocato Guido De Angelis, ragionier Angelo De Cesaris, dottor Ranieri De Felice, Giuseppe De Fortuna, Alfredo De Maio, Andrea De Pascale, Giovanni De Paulis, Rodolfo De Rita, geometra Giacomo Leopoldo De Tommaso, ragionier Ubaldo Del Mese, Gaetano Della Valle (ufficiale del regio Esercito), Emilio Di Nardo, dottor Raffaele Di Salvo (notaro), ragionier Piero Docino, Vincenzo Fischetti, Omero Formigli (ufficio del Genio civile), Bartolomeo Fossaturo, Adolfo Fiumara, Vittorio Furlan, Manlio Galdieri, architetto Omero Giorgi , ragionier Romeo Imondi, Ettore Imparato, dottor Salvatore Jovine, Francesco Letizia , dottor Paride Lisciotti , dottor Domenico Lista, Assuero Loffredi, Antonio Loffredo, Lucantonio Generoso, Ercole Malagoli, Alfredo Marcello, Eduardo Marchione, Giuseppe Marocco, Arturo Martini, Angelo Massarotti, Enrico Menenti, Vincenzo Menicacci, avvocato Tommaso Messore, dottor Pasquale Minervini, Vincenzo Mordà, Enrico Morelli, avvocato Gaetano Morsella, dottor Andrea Palladino, Tommaso Palumbo, ragionier Ugo Panzini, Alfonso Paparelli, Costantino Paparelli, Giuseppe Patria, Vincenzo Perillo, avvocato Nicola Perretta, Pasquale Perretta, Vincenzo Petteruti, dottor Guido Pitocco, Giovanni Rabuano, Alessandro Ruocco, Francesco Antonio Russo, Enrico Salvi, avvocato Guido Santangelo, professor Alberto Santillo, Oreste Santino, ragionier Giuseppe Savelli, Angelo Spena, geometra Giobatta Terranova, dottor Salvatore Tucci – ragionier Alfredo Valente, dottor Francesco Vecchione, dott. Giovanni Vellucci, Antonio Vessella, Antonio Villani, Enrico Villani, Vincenzo Volpi.
Fonte
Roma, Archivio Storico Grande Oriente d’Italia (ASGOI), Fondo Logge Storiche.
Complimenti al dott. Armando Pepe per l’interessante ricerca. Ancora oggi nei nostri paesi siamo circondati da queste velenose associazioni “segrete” costituite da personaggi profondamente ignoranti (ignoranza non necessariamente legata al percorso scolastico/accademico) e malvagi. Non a caso la Chiesa Cattolica da sempre condanna la Massoneria in tutte le sue manifestazioni di logge e sotto logge di varia derivazione. Infatti la Congregazione per la Dottrina della Fede rende pubblica la dichiarazione sulla massoneria che ribadisce tanto l’inconciliabilità dei principi massonici con la dottrina Cristiana quanto la proibizione per i cattolici di iscriversi ad associazioni massoniche, confermando che tale appartenenza eventuale pone i fedeli “in stato di peccato grave” e nella impossibilità di “accedere alla Santa Comunione” […]
https://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19850223_declaration-masonic_articolo_it.html
Ma la Loggia di Vairano Patenora si sciolse nel 1923? ho letto bene?