La comunità dei fedeli di Alife-Caiazzo in preghiera, e lo fa unendosi spiritualmente al ritiro del Clero, domani mattina, nella diretta streaming trasmessa alle 9.45 dal Santuario di Santa Maria Occorrevole sulle pagine facebook Diocesi Alife-Caiazzo e Clarus.
I sacerdoti diocesani, con il vescovo Mons. Orazio Francesco Piazza, amministratore apostolico, si troveranno per il ritiro spirituale mensile, ospiti della comunità francescana di Monte Muto: qui sarà il maestro dei novizi, padre Massimo Tunno a tenere la meditazione e i novizi francescani a guidare l’adorazione eucaristica.
Siamo nel mese di giugno dedicato al Cuore di Gesù; nel giorno del Corpus Domini (seppur le celebrazioni solenni siano officiate di domenica); nella Giornata di preghiera per la Santificazione sacerdotale che in altre precedenti occasioni i nostri sacerdoti hanno condiviso con i preti delle Diocesi di Sessa Aurunca e Teano-Calvi: un momento “scelto” perché la comunità dei fedeli di Alife-Caiazzo preghi per i propri presbiteri, per la loro vita donata a Cristo, per l’impegno quotidiano a conformarsi al Maestro nell’essere pane per i fratelli affidati loro, per essere servi alla maniera di Gesù Cristo…
Ed è nella comunione spirituale di questo momento che i sacerdoti e il Vescovo offriranno la loro preghiera per gli uomini e le donne del territorio, le famiglie, gli anziani, i giovani, per quanti hanno affrontato con coraggio, ma non senza fragilità e paure, le emergenze sociali ed economiche che la pandemia da Coronavirus ha fatto emergere.
Un pensiero particolare soprattutto a quanti hanno subito la perdita di lavoro e il peso di disagi economici difficili da sostenere; ma anche a coloro che in questi mesi hanno perso una persona cara senza poterla accompagnare per l’estremo saluto: preghiera per chi è rimasto nel dolore e preghiera di suffragio per quanti sono stati accolti nell’abbraccio misericordioso del Padre.
Tante le situazioni, molteplici le storie da presentare al Signore nella preghiera, accompagnati dalla speranza di essere guidati e amati da Dio, dalla certezza che nessuno si salva da solo se insieme si trova la forza di vivere la comunità e condividere in essa i doni che ciascuno porta.
È questa la speranza da cui lentamente riprende il cammino delle parrocchie, dei piccoli Comuni locali dopo aver sperimentato il che vero collante è la solidarietà, l’aiuto donato ai fratelli in risposta ad un Vangelo che ogni giorno interpella su precise responsabilità, sull’impegno a considerare l’altro per averne cura e non pretrarne un vantaggio.
Il Covid ha acceso un’attenzione diversa sul modo di essere di ciascuno in termini di relazioni, di scambi, di necessità colte e curate… E Papa Francesco non ha mai smesso di fare appello alla responsabilità in questi mesi, anche domenica scorsa in occasione dell’Angelus: responsabilità è aver cura, e in questo momento più di tutto conta aver cura della vita, quella degli altri e la propria… “anche se rimane la necessità – ma state attenti, non cantare vittoria prima, non cantare troppo presto vittoria! – di seguire con cura le norme vigenti, perché sono norme che ci aiutano a evitare che il virus vada avanti”.