Esame di maturità alle porte per circa 463mila studenti italiani alle prese ormai da mesi con l’esperienza della Didattica a distanza e l’incognita della prova finale a causa del Coronavirus e delle restrizioni a tutela della salute pubblica.
Settimane di attesa e di tensioni tra docenti e studenti, come tra politici per decidere le modalità di un esame ora circoscritto all’unico colloquio orale della durata indicativa di un’ora, valutato massimo 40 punti, che andranno a sommarsi al massimo 60 dei punti di credito.
Torna ad inserirsi in questo contesto di attesa, di preoccupazione ma anche di novità, l’intervento di Mons. Orazio Francesco Piazza, vescovo di Sessa Aurunca e Amministratore apostolico di Alife-Caiazzo. Già durante la lunga quarantena sono stati diversi i suoi messaggi rivolti agli studenti, ai docenti, ai dirigenti per incoraggiare, per sostenere la fatica di un percorso “nuovo”, ma anche per dire grazie dell’impegno profuso da tutti.
“Potrete dire di aver vissuto un’esperienze irripetipile, unica…” spiega il Pastore nel suo saluto odierno, “e credo che dobbiate segnalarla nella vostra vita come un punto fermo, come un pilastro del vostro futuro. (…) Siete nei miei pensieri nella mia preghiera nella mia attenzione. Sono convinto che avete maturato una responsabilità notevole e soprattutto viviate questo come la sfida ceh in questo momento dovete fare con voi stessi: dovete applicare il meglio di voi perché emerga la vostra qualità…”
Conclude con un augurio e l’esortazione a vivere a testa alta questo momento per il suo valore storico e per il passaggio che rappresenta nella vita di ogni giovane: “Brillate al meglio, rendete ragione a voi stessi, alla vostra famiglia, alla scuola che vi ha curato per tanti anni… (…) quando ci si impegna nella difficoltà, i frutti non tardano a venire“.
