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Covid19 / Regione Campania. Le terapie intensive passano da 621 a 834 posti letto

La Giunta regionale guidata dal presidente VIncenzo De Luca ha approvato - su proposta del Governo - 213 nuovi posti di terapia intensiva distribuiti su tutto il territorio campano

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Dalla Regione Campania giungono segnali positivi sulle iniziative di Sanità pubblica: è stato approvato il piano di potenziamento delle terapie intensive programmati su indicazione del Ministero.
Salgono da 621 a 834 unità i posti letto riservati alle emergenze distribuiti su tutto il territorio regionale tanto per potenziare i servizi ospedalieri quanto per far fronte ad eventuali situazioni di emergenza come quella affrontata in piena pandemia da Covid19 (nel calcolo dei posti sono inclusi anche i 120 delle strutture modulari).
La Campania, regione per la quale si temeva il crollo del sistema sanitario ha retto bene: la curva dei contagi non ha superato la soglia limite. Se è stata la formula di un severo regime di controllo dei focolai e dei casi sospetti, o se è stata casualità, o se  anche fattori ambientali hanno favorito la nostra Regione, sono tutte ipotesi su cui si tornerà presto a discutere sui tavoli competenti.
Ad oggi si respira un clima di serna fiducia per le prossime settimane considerando che anche ieri (seppur con qualche smentita occasionale nei giorni precedenti), in Campania non si è registrato alcun caso positivo.

Di fatto il potenziamento del sistema sanitario resta non solo un punto di arrivo ma di ripartenza per la Campania, un segno di speranza, un segnale da far valere e potenziare, un servizio da qualificare con altrettante presenze professionali (l’assenza di personale infermieristico resta un punto debole sul territorio).

Terapia intensiva e semi-intensiva sono, nello specifico, i settori oggetto di “riforma”. La Regione, in un breve comunicato su facebook, dopo la Giunta, ne indica gli obiettivi:
1. rafforzare la risposta della rete ospedaliera alle molteplici emergenze, tra cui prioritariamente quelle delle reti tempo-dipendenti e consolidare quelle ad alta intensità di cura;
2. utilizzare quota parte dei posti letto a media ed alta intensità di cura per il pieno recupero di attività pre e postoperatorie ordinarie di chirurgia maggiore a medio-alta complessità.
3. qualificare e mettere in sicurezza la rete dei posti letto di terapia intensiva.
4. decongestionare le aree critiche dei Pronto Soccorso e della Medicina e Chirurgia di Accettazione e di Urgenza, spesso sovraffollate di pazienti critici necessitanti di elevata intensità di cure.

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