Solo un giorno è durata l’idea di una stretta sugli orari notturni dei locali cittadini, poi la rettifica del Sindaco Luigi Di Lorenzo annunciata prima tramite social (leggi il testo completo del suo intervento) e poi diffusa attraverso un’ordinanza (scarica il documento): apertura fino alle 2.00 (e non più alle 24.00) e il patto stabilito con i titolari di bar e locali di una maggior tutela degli spazi antistanti gli esercizi commerciali al fine di contenere il degrado provocato dai frequentatori fino a notte fonda.
(Leggi l’articolo di ieri con il testo dell’Ordinanza)
Molteplici le accuse ricadute ieri su Di Lorenzo per una decisione (quella di anticipare la chiusura serale) che secondo cittadini e commercianti, avrebbe arrecato danni all’economia locale da poco in ripresa dopo il lockdown a causa del Covid19 (Non dimentichiamo che il commercio cittadino non è solo bar e che avrebbe bisogno di altre spinte, di altri flussi…). Dibattito accesso per ore fin quando Di Lorenzo, stando ai confronti con gli esercenti del centro urbano, avrebbe concordato con essi quanto segue:
“Gli esercenti interessati hanno assicurato :
– Pulizia delle Aree esterne
– Telecamere rivolte sui clienti e gli spazi in concessione
– Fare uscire in giro meno vetro possibile
– Sicurezza Privata dalle 24 alle 02.00″.
Non siamo a Rimini o Riccione d’estate, né sui Navigli a Milano ma il concentrato di voci, immondizia, e musica sta divenendo un “di più” eccessivo rispetto agli spazi, alla quiete della città e dei suoi abitanti che vivono e dormono in prossimità dei locali coinvolti o che risiedono nei quartieri dove ugualmente si appartano gruppetti fino a tarda notte.
Decisione che di dibattiti ne accende di nuovi.
Salvaguardare l’andamento di una tipologia di commercio non vuol dire tutelare la città dai rischi e dalle preoccupazioni denunciate a causa della giovane movida.
“Uscirà meno vetro”, cioè ci saranno meno bottiglie abbandonate in giro perchè gli esercenti si impegneranno a collaborare (raccogliere i cocci o verseranno birre e drink nei bicchieri?); saranno di parola i baristi della città perchè ci tengono al loro lavoro, ma la quantità di alcol venduta potrebbe essere quanto quella di prima…e il problema anche.
Le aree esterne da ripulire, così come concordato tra commercianti e Comune – lo sanno bene i piedimontesi – non sono soltanto i pochi metri (o forse troppi) dati in concessione ai bar, ma anche aiuole e panchine distanti poche centinaia di metri che rimarranno ugualmente imbrattati.
Riflessione amara non sulla politica, non sulle pretese dei commercianti con il diritto di svolgere il loro lavoro. Riflessione amara sulla stabilità di regole e decisioni ballerine quanto le notti dei nostri ragazzi, per i quali tante volte chiediamo esempi di fermezza, di stabilità, ma anche di dialogo come quello tra commercianti e Comune che poteva essere avviato e sviluppato anche prima dell’ordinanza tanto discussa.
Riflessione che scaturisce non dalla volontà di un forzato giudizio ma dall’obbligo morale di dar seguito ad una riflessione aperta ieri su queste pagine a fronte di quanto decideva il Sindaco, con la domanda che qui sintetizziamo “ma chi si prende cura davvero dei nostri giovani e dei loro fragilità?” rivolta al mondo adulto di famiglie, Scuola, Chiesa…pur riconoscendo il tentativo “di intercettare quotidianamente linguaggi e ponti”.
Occasione per riflettere non sugli effetti dell’eccessivo alcol e di smodati entusiasmi ma sulle cause…
“Ci sono 3 obiettivi imprescindibili : rispetto della Città e della sua tranquillità, rispetto delle Forze dell’ Ordine e rispetto delle Regole”, scrive il Sindaco oggi.
Appunto, “Rispetto delle regole”, anche quelle che un sindaco chiede alla sua Comunità, facendo appello al buon senso di tutti, ancor prima di tornare indietro su certe decisioni.
Il testo di Di Lorenzo prosegue con riferimento alla musica della notte: “La Musica “alta” resta vietata dopo le 24 ad eccezione di una diffusione con decibel compatibili con bambini perché la Piazza non è una discoteca (potranno fare eccezioni singoli eventi autorizzati e pubblicizzati). Gli esercenti si sono resi inoltre disponibili quindi a garantire una videoregistrazione interna ed esterna. Il periodo di sperimentazione resta di 30 giorni e la richiesta di tutti e dell’Ente ai ragazzi è di preservare la Città, la Piazza e i vostri locali da applicazioni di sanzioni restringenti che penalizzerebbero tutti. Da Sindaco chiedo rispetto per i Vigili Urbani anche nei commenti su Facebook e da Cittadino il rispetto per le Forze dell’Ordine e per i beni comuni. Questi 30 giorni serviranno a capire se si potrà andare avanti così oppure se il Salotto di Piedimonte dovrà essere precluso alla Movida Notturna. Il mio parere è che si debba continuare a vivere la Città fino a notte”.
Appello al buon senso e alla buona educazione.
Al suo passo indietro, Luigi Di Lorenzo ne chiede uno altrettanto coraggioso ai ragazzi e alle ragazze con la certezza di veder ricambiata la fiducia che ora prova a dare. Ma poi precisa… “solo per 30 giorni” per verificare se le cose andranno davvero bene.
Resta un sogno nel cuore di alcuni cittadini e di pochi eroi che hanno dimostrato di amare Piedimonte Matese e tante volte hanno provato a scommettere su una Città diversa: quello di un luogo abitato dalla cultura, dalla buona musica (meno dai rumori), dalla proposta di serate fatte di poesia e gentilezza (non dalla violenza), di chiacchierate ad alto livello a cui si appassionano per primi proprio loro, i più giovani.
Allora sì che sarebbe comunità, e non più adulti da una parte e giovani dall’altra a doversi spartire il diritto di passeggiare su un marciapiede.