Resta chiuso l’Ufficio postale del quartiere Vallata – fermato durante la fase acuta dell’epidemia da Covid19 – tra la sorpresa e l’indignazione dei residenti ma anche dei tanti piedimontesi che storicamente fanno capo ai servizi di questa sede di Poste Italiane.
Se l’epidemia ha reso necessaria la chiusura per garantire il distanziamento tra clienti e dipendenti in uno spazio che si rivelava ristretto, ad oggi non vi sono ancora i segni di lavori o adeguamenti che garantirebbero la distanza sociale necessaria alla riapertura.
Da pochi giorni su iniziativa dei commercianti locali, particolarmente attenti alla vita sociale ed economica del quartiere a alla qualità dei servizi, è partita una raccolta di firme che sta riscuotendo molto consenso e che presto sarà consegnato all’Azienda con la richiesta di tornare a far funzionare questo presidio di servizi che di fatto rappresenta ogni Ufficio postale: contatto con la clientela, sostegno alle esigenze dei clienti, fiducia di questi ultimi nei confronti di un’Azienda a cui si affidano risparmi e richieste…insomma tutti ciò che caratterizza un Ufficio di quartiere (come nei più piccoli borghi d’Italia) che rappresenta un valore sociale di forte levatura. E ancor di più per l’Ufficio di via Scorciarini Coppola se si considera che nell’edificio adiacente ha sede la Scuola media N. Ventriglia, e solo a pochi metri di distanza i nuovi Uffici del Distretto Sanitario n.15 e quelli del Servizio Veterinario (poi una cartoleria, un generi diversi, un ortofrutta, un servizio di onoranze funebri, un bar, un alimentari e la chiesa di Ave Gratia Plena) e ancora a pochi metri la Curia vescovile della Diocesi di Alife-Caiazzo. Altre attività commerciali e il resto delle abitazioni si trovano lungo via Annunziata che staccandosi da Via Scorciarini Coppola risale verso il quartiere.
Sale la preoccupazione per un servizio che si tarda a ripristinare in questa fase postCovid: privare il quartiere di un presidio come questo rappresenterebbe un limite soprattutto per le persone più anziane (i pensionati), che ancora in tante lo popolano. Sul caso, giorni fa anche l’intervento dell’assessore regionale Sonia Palmeri, non solo originaria della Città di Piedimonte Matese ma più esattamente della stessa strada su cui affaccia lo storico Ufficio, la quale appurando le lamentele della popolazione ha posto ai vertici regionali di Poste Italiane la richiesta della riapertura, ottenendo in tal merito, rassicurazioni sul ritorno dei serivizi.