Riceviamo e pubblichiamo il bel pensiero a firma dei docenti dell’ISISS (Agrario e Industriale) di Piedimonte Matese, che ci giunge alla fine di un anno scolastico complicato e di sicuro indimenticabile per tutti.
“È finito un anno scolastico insolito e particolare, per certi versi straordinario (solo nel senso di fuori dall’ordinario); i nostri ragazzi di quinta, dopo giorni di ansia e preoccupazione, anche questi condivisi a distanza con i compagni e i docenti, hanno affrontato l’Esame di Stato. Chi non conosce la Scuola dirà che quest’anno l’esame è stato più semplice, solo una formalità, perché gli esaminatori, presidente a parte, erano i loro stessi insegnanti, perché non c’erano le prove scritte ma solo il colloquio, perché tutti con largo anticipo, e qui stendiamo un velo pietoso, sapevano di essere ammessi, ma non è così, era comunque un banco di prova, era l’ESAME!
Il lockdown e il mancato ritorno a scuola hanno privato questi ragazzi della possibilità di vivere pienamente il periodo conclusivo di un percorso durato 5 anni, con i riti che sempre accompagnano gli ultimi 3 mesi di Scuola Superiore: i fatidici 100 giorni. Il periodo in cui si comincia a realizzare che si sta per entrare nell’età adulta, si cementano amicizie che in molti casi resteranno le amicizie di una vita, si guarda ai Prof non come avversari da dribblare alle interrogazioni, ma come alleati su cui contare per affrontare l’esame finale.
Noi docenti abbiamo cercato di essere loro vicini per tutto il periodo della didattica a distanza e poi anche dopo la fine dell’anno scolastico, dandoci appuntamento in videoconferenza per sciogliere gli ultimi dubbi o anche solo per incoraggiarli quando erano in crisi, presi dall’ansia del “non so più niente”, rendendoci conto che i tre mesi di distanza forzata dalla scuola li avevano segnati più di quanto noi pensassimo e più di quanto loro stessi fossero disposti ad ammettere. Poi è arrivato il gran giorno e anche questo è stato strano (non hanno avuto neanche la loro “Notte prime degli esami” collettiva); arrivavano uno alla volta, qualcuno con uno dei genitori, qualcuno con un amico, qualcuno da solo e ti facevano tenerezza. Li vedevi smarriti, anche col viso mezzo nascosto dalla mascherina, anche quelli apparentemente più sfacciati o quelli che solo all’ultimo minuto avevano deciso di darsi da fare per l’esame.
Ora che l’esame è finito noi siamo qui col rimpianto di non aver potuto salutarli come avremmo voluto, ma contenti perché tutti si sono impegnati al massimo delle loro possibilità ed alcuni ci hanno dato grandi soddisfazioni. Possiamo dire che nel nostro ISISS, Istituto Agrario e Istituto Industriale, gli esiti dell’esame sono stati da “ottima annata” come si direbbe per un vino di qualità.
Su un totale di 90 diplomati ci sono stati ben 8 cento e lode, 10 diplomati con 100 e 20 studenti si sono collocati nella fascia alta riportando una valutazione tra 90 e 100. Tutti noi siamo fieri di loro, di come si sono presentati affrontando, in qualche caso in maniera creativa e originale, le tematiche e le varie fasi del colloquio, ma fra tutti un plauso particolare va all’unica ragazza tra gli 8 cento e lode, allieva dell’ITI, perché ha dimostrato, se ce ne fosse ancora bisogno, che non esistono scuole per “maschi” e che le cosiddette discipline STEM non solo sono alla portata delle studentesse, ma che se se ne affronta lo studio con serietà e passione i risultati arrivano e sono molto gratificanti. Un’altra menzione particolare va ad uno dei diplomati con 100, un alunno con DSA che, supportato dai suoi docenti con strumenti, strategie e metodologie opportune e fortemente motivato e appassionato al percorso di studi scelto, ha sostenuto un bellissimo esame in cui ha dato prova delle ottime competenze acquisite e di come l’impegno, l’interesse e il seguire le proprie inclinazioni siano la forza motrice per superare gli ostacoli e abbattere i pregiudizi.
E ora a tutti, proprio tutti, buona vita ragazzi!
I vostri professori