Giovanna Corsale – Quest’anno per La Giostra, storica festa medievale ospitata dal borgo di Castello del Matese, sarebbe ricorsa la XXVI edizione. Il condizionale è d’obbligo, visto che le difficoltà determinate dalla pandemia hanno portato gli addetti ai lavori alla decisione di annullare l’evento. Per l’Associazione Cluvia, che da sempre si occupa di organizzare La Giostra, non è stata una scelta facile, ma anzi “sofferta”, come si legge anche nel posto sul profilo Facebook. Sì, perché per “una piccola comunità orgogliosamente avvezza a celebrare da venticinque anni la sua storia e la sua cultura, con questo evento che ormai è diventato parte integrante del tessuto sociale cittadino e di tutto il territorio matesino” la sua assenza è motivo di sofferenza.
Uno stato d’animo più che comprensibile, se si considera che il Covid ha sconvolto la realtà di ogni contesto sociale, effetto inevitabile, spegnendo nel contempo l’emozione e il fervore che ogni anno accompagnano organizzatori e cittadini già nella fase dei preparativi. Per questa volta, quindi, nessuna sfilata di cavalieri e dame, nessuno spettacolo di funamboli e musici, niente sorrisi e risa di gioia riempiranno le strade e le piazze di Castello. Ciò che invece rimane è la volontà da parte dell’Associazione Cluvia di non arrendersi e quindi la speranza “di tornare l’anno prossimo“, magari donando alla storica rievocazione una veste rinnovata.
“La Giostra: cenni storici”
Si tratta della rievocazione storica dell’assedio dei baroni del 1460, ai tempi in cui Castello era la rocca alta di Piedimonte, luogo sicuro dove ripararsi per l’ultima resistenza. Come ogni torneo medievale che si ricorda in tante città italiane e che nel periodo estivo richiama a sé curiosi e visitatori, anche quello di Castello prevede la “conquista” dello stendardo della città, segno di potere conteso tra i cavalieri delle contrade Cavallo, Torre e Platano. Il clima è reso ancor più suggestivo e la tensione per la sfida finale cresce nei giorni precedenti l’ultimo scontro, quando tra le contrade sfilano in costume intere corti, sbandieratori, giocolieri fino a notte fonde quando il divertimento è reso ancor più fecondo dal buon cibo e dall’ottimo vino.