Sono queste le foto che fanno sorgere il desiderio della montagna, la passione per il Matese, l’entusiasmo intorno al paesaggio che molti, da fuori, apprezzano e ci invidiano.
I protagonisti sono i membri del CAI (Club Alpino Italiano) sezione del Matese alle prese con la sistemazione dei segnavia del Sentiero Italia che attraversa anche la nostra dorsale appenninica.
Un patrimonio di vedute, camminamenti, scorci, rocce e prati, alberi secolari, pendii e risalite presi in cura da un gruppo di simpatici volontari che per tutto l’anno vivono il CAI nei suoi valori e nei doveri verso la montagna.
Il Sentiero Italia, quel cammino sulle cime, contrassegnato dalla vernice rossa e bianca, segno rassicurante per chi decide di compiere una passeggiata o una più complessa escursione, segno che conferma la possibilità di andare avanti, una sorta di bussola necessaria. Segni che uniscono l’Italia per ben 7mila chilometri passando anche per il Matese, grazie alla cura che loro, i membri del CAI, vi dedicano ad ogni inizio di bella stagione. Quei segni presto, sul nostro appennino avranno un valore in più, quando il Parco del Matese diventerà Parco Nazionale…
Scopriamo perchè e conosciamo qualcosa in più sul valore di questo impegno per la montagna nelle parole di Franco Panella presidente della CAI, sezione Piedimonte Matese.
La forma del nostro stivale ha suggerito nel giugno del 1983 l’idea di percorrere a piedi, da escursionisti, l’intera Nazione su un sentiero di circa 7000 km attraversando tutte le regioni partendo dalle due isole maggiori, Sardegna, Sicilia e proseguendo per l’intera dorsale appenninica e l’arco alpino fino a Trieste.
Nasce così il cammino del Sentiero Italia del Cai (il sentiero più lungo del mondo). Motivazioni dettate da obiettivi religiosi e laici, percorrendo i sentieri degli antichi viaggiatori: se in passato, commercianti, pastori, agricoltori e pellegrini hanno attraversato questi luoghi per esigenze vitali e/o commerciali, oggi l’obiettivo di chi li percorre è quello di frequentare aree di media e alta montagna per riconnettersi alla madre terra, per conoscere le caratteristiche naturalistiche, geografiche, morfologiche, orografiche del territorio pur intaccate dall’antropizzazione storica di millenni che talvolta ha contribuito a migliorarne l’aspetto e consolidare il legame tra uomo e natura rafforzando la sensibilità verso l’ambiente. Haimè, tante altre volte questa “vicinanza” ha provocato anche considerevoli danni…
Con entusiasmo attendiamo la definitiva istituzione del parco Nazionale del Matese che porterà un’ampia messa in evidenza del Sentiero Italia nel nostro territorio anche perché è stato annunciato da poco il progetto “Sentiero dei Parchi” proposto dal ministro dell’Ambiente Sergio Costa, introducendo di diritto il nostro percorso nel contesto nazionale.
È per questo motivo che il Club Alpino, sezione di Piedimonte Matese, formula ancor di più agli Enti Locali di potersi attivare e collaborare nel percorso ecosostenibile ad una manutenzione costante del tracciato che percorre il nostro massiccio pedemontano per 40 km, mettendo in evidenza i centri di Faicchio, Gioia Sannitica, San Potito Sannitico, Piedimonte Matese, Castello del Matese e San Gregorio Matese…
Leggi l’intervista. Come si cura un sentiero? E come si “segna”?