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“Così prepariamo la strada agli escursionisti”, il lavoro di manutenzione sui sentieri del Matese a cura del CAI

La parola ad Antonio Del Giudice, vicepresidente del Club Alpino Italiano, sezione di Piedimonte Matese, alle prese con la manutezione e il rispristino di segnaletica sui 40 km del Sentiero Italia che attraversa il nostro Matese

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Il Club Alpino Italiano, sezione di Piedimonte Matese, da circa un mese è al lavoro per la manutenzione e il ripristino del Sentiero Italia che attraversa il Matese: attività che si svolge regolarmente in ogni primavera, ma che quest’anno a causa dell’epidemia da Covid19 è slittata di qualche settimana.
A raccontarci di cosa si tratta ed esattamente cosa sia e quanto è lunga, è Antonio Del Giudice, Vicepresidente del CAI matesino e responsabile nell’associazione della Commissione Sentieri e Cartografia. 
Sul “Sentiero Italia” che attraversa il Matese, leggi anche l’intervento del Presidente CAI (sezione Piedimonte Matese), Franco Panella. 

Camminare su un sentiero rappresenta un ritorno alla lentezza, un approccio rispettoso e sostenibile alla frequentazione della montagna. La manutenzione dei sentieri è un’attività impegnativa ed è resa possibile grazie alla passione e alla determinazione dei tanti volontari del CAI, che dedicano il loro tempo libero alla salvaguardia di questo importante patrimonio culturale (Antonio Del Giudice).

In cosa consiste la manutenzione di un sentiero CAI? Descrivici la vostra giornata tipo su uno di questi….
Tipicamente iniziamo con una breve riunione in cui si condivide l’obiettivo della giornata, si stabiliscono i compiti per ciascun gruppo e, dopo aver preparato il materiale necessario, ci si avvia lungo il sentiero per l’inizio dei lavori. L’attività operativa di manutenzione prevede diversi interventi: pulizia della vegetazione, rimozione di tronchi e arbusti che ostruiscono il passaggio, sistemazione del terreno, applicazione della segnaletica orizzontale (segnavia e bandierine con vernice bianca e rossa, ometti di pietra, ecc.) e verticale (tabelle segnavia, tabelle di località, ecc.). A fine giornata solitamente ci concediamo un momento di relax di fronte ad una birra fresca e ne approfittiamo per condividere le nostre impressioni sul lavoro svolto e sugli interventi futuri. Tuttavia la gestione della rete sentieristica necessita anche di tante altre competenze, come ad esempio la pianificazione annuale degli interventi, i rilievi cartografici, l’aggiornamento del Catasto Nazionale dei Sentieri, la formazione dei volontari, il coinvolgimento degli enti preposti e l’impegno per la valorizzazione e tutela degli itinerari.

Quanti sentieri, quanti km in totale sono in vostra “custodia” e quali territori attraversano?
I sentieri affidati alla sezione CAI di Piedimonte Matese sono il larga parte quelli del versante campano del Massiccio del Matese, e vanno dai comuni di Capriati al Volturno e Gallo Matese a nord-ovest fino al comune di Gioia Sannitica a sud-est, ricoprendo interamente l’area dell’attuale Parco Regionale del Matese. Parliamo di oltre 120 sentieri per un totale di più di 500 km di percorrenza. Tra questi rientrano le tappe del Sentiero Italia CAI, un cammino di lunga percorrenza che, attraverso i suoi oltre 7000 km, collega tutte le regioni italiane.

Il ritorno sui sentieri, dopo il periodo di riposo invernale della Natura, quali sorprese riserva solitamente?
Si può percorre lo stesso sentiero anche decine di volte e trovarlo sempre diverso, in grado di regalarci ogni volta una nuova emozione, un dettaglio che non avevamo mai notato, una sorpresa inaspettata. La primavera è sicuramente uno dei periodi più affascinanti per camminare in contatto con la Natura: i prati si riempiono di colori e di vita, i boschi sono un’esplosione di suoni e profumi e le giornate dal clima mite, che diventano via via più lunghe, ci concedono delle piacevoli passeggiate. Tuttavia è anche un periodo impegnativo per la manutenzione dei sentieri poiché la vegetazione cresce rigogliosa, soprattutto alle quote più basse, e sono necessari più interventi di pulizia.

Qual è l’invito che il CAI di Piedimonte Matese rivolge agli appassionati della montagna e che ritenete di particolare importanza?
Camminare in montagna, a contatto con la natura, è un’attività affascinante che può regalare emozioni indimenticabili, ma la frequentazione dell’ambiente montano richiede attenzione, esperienza e conoscenza del territorio. È importante sapere che il buon esito di un’escursione può dipendere dall’attenta valutazione di diversi fattori. A chi si avvicina per la prima volta alla pratica dell’escursionismo è sempre consigliato affidarsi a guide e accompagnatori qualificati o frequentare un corso di escursionismo, per poter praticare questa attività in modo consapevole e sicuro.
Ricordiamo inoltre che la montagna è un luogo in cui siamo ospiti e merita tutto il nostro rispetto, per salvaguardare la bellezza dei suoi ecosistemi e tutelare la cultura delle popolazioni locali.

Raccontaci di in facile sentiero adatto a tutti, è uno più  difficile adatto agli esperti….
Un itinerario molto interessante e non particolarmente impegnativo è il percorso ad anello che, partendo da Piedimonte Matese, raggiunge il campanile di San Pasquale, percorre il “Sentiero dei Monaci” sino alla fonte sita all’imbocco della Valle Orsara e ritorna al punto di partenza passando per il centro abitato di Castello del Matese e per l’antica mulattiera.
Il percorso è di circa 10 km e non presenta particolari difficoltà, è possibile approvvigionarsi di acqua sia all’inizio del sentiero, presso la Sorgente del Torano, che durante il percorso (convento di S.M. Occorrevole, “fonte dei monaci”, Castello del Matese).
Gli escursionisti più esperti, giunti all’inizio della Valle Orsara, possono fare ritorno a Piedimonte Matese percorrendo la suggestiva Valle del Torano, una stretta gola rocciosa formata da millenni di erosione. Questa variante presenta diverse difficoltà che è importante non sottovalutare: il luogo detto “malopasso”, anche se attrezzato con un cavo di acciaio, richiede particolare attenzione nell’attraversamento, inoltre, vista la possibilità di caduta massi, è indispensabile essere muniti di un casco da montagna.

Il presidente Panella e il suo vice Del Giudice al lavoro sulla segnaletica

Il giudizio degli escursionisti di altre sezioni CAI che vengono per la prima volta sul Matese?
Ci capita spesso di accompagnare sulle nostre montagne gruppi di escursionisti che le visitano per la prima volta o di ospitare dei corsi CAI in cui i partecipanti arrivano da diverse regioni d’Italia. Sicuramente una delle reazioni più frequenti è quella di restare affascinati dall’unicità di alcuni luoghi selvaggi, in cui la natura è ancora incontaminata, e soprattutto dalla incredibile ricchezza e diversità di paesaggi, concentrati in un’area così relativamente raccolta.
Queste osservazioni, fatte da chi per la prima volta visita il nostro territorio, sono un invito a riflettere sul modo in cui noi, abitanti del luogo, lo viviamo. Forse dovremmo fermarci un po’ più spesso ad ammirare le meraviglie che abbiamo a pochi passi da casa, concederci il tempo di percorrere un nuovo sentiero e scoprire luoghi sconosciuti, raggiungere una vetta e lasciar correre lo sguardo di fronte ad un panorama infinito, soffermarci ad osservare i colori di un piccolo fiore e un prato brulicante di vita. Solo così impareremo ad apprezzare le bellezze della nostra terra e a viverle con rispetto.

Club Alpino Italiano sezione Matese. Il presidente Franco Panella, “40 km di sentieri…e di valori da sostenere”, appello agli Enti locali

 

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