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In un cocktail tutto il Matese. La miscela di Luca Varricchione a base di olio extravergine di oliva accompagna l’estate

Passione per il lavoro e la propria terra di origine. Il titolare dell'Old Tom ci racconta il suo percorso professionale e il valore di un "buon bicchiere"

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Pensereste mai di bere un cocktail a base di olio extravergine di oliva? Probabilmente starete pensando di no, così come è accaduto ai tanti che poi, velocemente, si sono ricreduti sorseggiando Terra Mia, la creazione del barman di Piedimonte Matese, Luca Varricchione, titolare dell’Old Tom.
Una miscela di sapori nostrani che è andata bel oltre la sua terra, fino a piazzarsi tra i migliori cockatail italiani di alta scuola come quelli shakerati dalle mani di nomi famosi come Patrick Pistolesi di Drink Kong (Roma).

Una miscela di succo di limone, sciroppo al basilico, Gin infuso al rosmarino, olio extravergine di oliva “Osco” (di Antico Podere Matesino), albume per tenere insieme gli ingredienti e poi energia di mani e braccia, vortice di movimenti che fanno sintesi degli ingredienti per dare al palato un sapore di freschezza inedito che ben si accompagna alla stagione estiva.

Ha provato a creare qualcosa di diverso e ci è perfettamente riuscito, Luca, tanto da piazzare il nome del suo prodotto tra i migliori cocktail italiani, e quello della sua città Piedimonte Matese accanto alle grandi e modaiole città come Milano, Torino, Roma…che fanno della cultura del drink un importante occasione di affari, di arte e di socializzazione.

Terra Mia è pensato per l’evento Sapori del Sud in cui professionisti del food e beverage mettono insieme la territorialità per creare qualcosa di nuovo da servire ai clienti… Il cockatil di Luca vince così a Napoli, poi è selezionato per Baritalia Lab 2018 (tappa di Verona); successivamente si piazza tra i 30 seminifinalisti della Beluga Signature 2019 organizzata da Beluga Vodka e dal Gruppo Montenegro. Nel mezzo si inserisce una singolare esperienza a bordo del Campari Accademy Truck a Napoli dove Luca è selezionato tra i barman della Campania per preparare, al termine del corso, il suo Negroni Mediterraneo insieme al famoso barman della Accademy, Alessandro Pitanti.

Nomi che suonano nuovi per chi legge, ma non per gli esperti di beverage che riconoscono a queste vetrine l’occasione migliore per mostrare il meglio della propria arte.
E di arte si parla quando sapori e miscele impensabili rivelano al palato la raffinatezza e la leggerezza di un piacere che è sinonimo di qualità e squisitezza.

Nel lungo elenco di successi e percorsi chiama continuamente in causa il “laboratorio” e le sperimentazioni condivise con gli studenti dell’Istituto professionale alberghiero E. V. Cappello in cui il lavoro non è stato solo un “mostrare” ma anche comunicare, educare, trasmettere…
Risultati così positivi sono sempre il frutto di fatica e passione, di sogni e di studio, di competenze coltivate, di piccoli passi avanti conquistati giorno per giorno.
Per Luca tutto ha inizio da giovanissimo. Ostinazione e speranza lo accompagnano da sempre. Elabora i suoi primi cocktail al Baretto, locale del cugino dove lui lavora: “all’epoca non avevamo internet, cellulari e tutorial… Ho imparato unendo ciò che leggevo dai libri e coltivavo con la fantasia”. Poi è arrivato il tempo di una formazione  più completa, di corsi e aggiornamenti e al contempo il lavoro presso il Green Garden in Piazza Roma; Luca ci tiene a ricordare i nomi, i luoghi e le tappe del suo percorso riconoscendo alla sua città e agli amici il merito dei risultati che oggi lo rendono felice ma ancora desideroso di migliorare e portare il nome di Piedimonte Matese in alto, “far sapere che siamo bravi… che siamo terra di prodotti genuini e di creazioni che contano…”.

Poi la decisione di aprire un locale tutto suo, l’Old Tom in viale della Libertà (sponsorizzato dal brand Wild Turkey di Campari), dove la sperimentazione ha trovato successo e dove il padrone di casa, Luca, segue passo passo le esigenze dei clienti che nel frattempo sono cresciuti e vengono da diverse città della Campania per assaggiare Terra mia e tanti altri suoi drink.

C’è tutto il Matese nel suo mestiere e nel suo successo: le persone, i più giovani, prodotti comuni da miscelare, una strada di Piedimonte Matese, un bancone da bar: cose normali rivestite dall’unicità della sua passione, che insegna, oggi più che mai, che restare si può, che migliorare è sempre possibile (se stessi e il territorio), che le passioni vanno coltivate anche con sacrificio, che formarsi conta…

Con lui ci fermiamo a parlare di quel confine tra ragione e follia, tra serietà e irresponsabilità spesso valicato in forza di 3, 4 e 8 bicchieri di alcol in più… Constatazione pesante a Piedimonte Matese come altrove. “Nel mio locale evitiamo di servire alcolici a quei pochi minorenni che ci fanno visita. La maggior parte della clientela è adulta e l’atteggiamento sempre molto contenuto e rispettoso; per chi entra dopo aver già consumato visibilmente alcol, beh…non c’è posto”.
Luca è al bancone; è lui che miscela e porge le bevande; è lui che incrocia lo sguardo delle persone da servire. Sa bene che la vita di chi gli sta difronte dipende anche da lui.

“Gustare un buon bicchiere è per il piacere di provare un buon sapore, come mangiare un buon piatto al ristorante; esistono dei limiti precisi da non superare per non perdere accidentalmente e irresponsabilmente il sapore di tutto….”. La sua visione del drink punta sul benessere, la sicurezza e un piccolo piacere. Ma non di più.
Non possiamo che essergli grati per la gentilezza e il rispetto con cui compie il suo lavoro.

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