Benedetta Capelli – Città del Vaticano
Un perdono che continua a “generare Paradiso”: così Papa Francesco, nella visita di 4 anni fa ad Assisi, aveva parlato della grazia che il fraticello di Assisi aveva chiesto per tutti, per un mondo, aveva spiegato il Pontefice, che ancora oggi ha bisogno di misericordia, e perché si possa essere suoi strumenti e “segni di perdono”. Da questa sera nella cittadina umbra inizia il Triduo di preparazione al Perdono con la celebrazione presieduta dal vescovo di Tortona, monsignor Vittorio Viola.
Per ottenere l’Indulgenza plenaria per sé o per i propri defunti, varcando la soglia della Porziuncola, è necessaria la confessione, la partecipazione alla Messa e l’Eucaristia, il rinnovo durante la visita della propria professione di fede recitando il Credo e il Padre Nostro, infine la preghiera secondo le intenzioni del Papa e per il Pontefice. Proprio alla Porziuncola, san Francesco d’Assisi ebbe la divina ispirazione di chiedere a Papa Onorio III l’indulgenza e il 2 agosto 1216, dinanzi una grande folla, il fraticello, alla presenza dei vescovi dell’Umbria, promulgò il Grande Perdono, per ogni anno.
Il Perdono, sorgente inesauribile
E anche oggi la Porziuncola è una “porta sempre aperta” per chi vuole attingere alla grazia di Dio attraverso il Sacramento della Riconciliazione. Una fonte che non cessa di generare acqua pulita nonostante le giuste restrizioni imposte dalla pandemia. Fra Simone Ceccobao, santuarista della Porziuncola:
R. – Il perdono è sempre il perdono. Nel senso che nella sua sostanza la pandemia ha inciso poco ma di fatto, nella sua struttura, la festa del Perdono quest’anno ha necessariamente dovuto subire alcuni ridimensionamenti. La Basilica si è dovuta adeguare giustamente a tutte le normative sul distanziamento sociale, sulla sanificazione degli spazi, non ci saranno le grandi folle degli altri anni. Un cambiamento significativo è stato lo spostamento delle confessioni dalla Basilica al convento della Porziuncola. I confessionali, come sappiamo, non possono essere ancora usati, oltretutto si verrebbe a creare una situazione ingestibile per distanziare i penitenti in Basilica. Così nei giorni 1 e 2 agosto, il convento dei frati che normalmente è uno spazio di clausura, perché possono entrare solamente pochissime persone oltre a noi, si aprirà alla gente che vuole accostarsi al perdono. Potremmo dire che la casa dei frati diventa la casa della misericordia. Il perdono è sempre perdono. Mi piace vederlo così quest’anno, perchè è vero che c’è un’emergenza ancora in atto che ci ha fatto sentire tutti un po’ più fragili, un po’ più piccoli, un po’ più indifesi, ma nello stesso tempo questa emergenza ha messo in evidenza in maniera fortissima l’urgenza del perdono che fa nuove le nostre vite.
Mancherà anche la Marcia francescana che era dei momenti più importanti del Perdono…
R. – Mancherà la marcia che era uno dei momenti più commoventi insieme all’apertura della porta della Porziuncola. Per i giovani sarà tenuta una catechesi il primo di agosto e ci sarà una piccola rappresentanza di giovani, per ogni regione d’Italia, che si ritroverà qui in Porziuncola e quindi simbolicamente quelle migliaia di giovani saranno comunque qui.
L’apertura della Porta alla Porziuncola è un momento importante, quali gli altri momenti forti di queste celebrazioni?
R. – Il Perdono è un momento importante, per noi è l’evento centrale dell’anno liturgico, ma per noi di fatto è anche un evento quotidiano perché qui il perdono è sempre lucrabile. E la nostra Basilica è sempre stata aperta anche in pieno lockdown come segno evidente e visibile di questo perdono che è sempre a disposizione, sempre accessibile. C’è il Triduo del Perdono che quest’anno sarà tenuto da monsignor Vittorio Viola, un frate della nostra provincia, eletto vescovo nel 2015 e che verrà proprio a preparare il nostro cuore a ricevere la Misericordia. Il Triduo ci porterà al primo di agosto che avrà il suo centro, alle ore 11, con la celebrazione eucaristica di apertura del Perdono presieduta come ogni anno dal nostro ministro generale padre Michael Perry, poi si alterneranno nelle celebrazioni il nostro vescovo monsignor Domenico Sorrentino, alle ore 19 del primo agosto, che precederà i primi Vespri solenni della Solennità e alle 21.30 sempre del primo agosto, ci sarà la grande veglia del Perdono, anche questa sarà purtroppo in forma un po’ ridotta perché non sarà possibile fare la processione all’esterno con i flambeaux. Però nulla viene intaccato della solennità e della preziosità di questa liturgia. Dopodiché il giorno 2 ci saranno Messe ogni due ore; chiuderà la giornata la celebrazione dei secondi Vespri della Solennità del Perdono che quest’anno saranno presieduti dal nostro nuovo ministro provinciale, padre Francesco Piloni. Il primo agosto alle ore 17, sui nostri canali social dei Frati di Assisi, trasmetteremo una catechesi penitenziale per preparare all’esperienza della confessione sacramentale, mentre sempre per i giovani, alle 20.30 in Porziuncola, ci sarà una veglia di preghiera, per loro è anche importante l’annuncio del perdono.
In questo tempo di pandemia, che cosa può rappresentare il perdono per i giovani?
R. – Credo che i giovani siano coloro che in questa pandemia si sono trovati più scoperti, più sprovvisti di mezzi, intendo dire spirituali, forse i giovani sono quelli che hanno sperimentato più smarrimento e forse anche più solitudine. L’annuncio del perdono è un annuncio forte e ricorda loro che Dio è vicino alla paura, che Dio è vicino alle loro insicurezze, che Dio viene a farsi carico delle loro cadute, Dio è il Padre di misericordia cioè ha un cuore vicino a ciò che è misero e ferito. Mi piace citare la scritta che si trova sulla soglia della Porziuncola a terra, hic locus sanctus est, questo luogo è santo, e noi lo calpestiamo paradossalmente ogni volta che entriamo in Porziuncola.
“Questo luogo è santo perché Dio si china, si abbassa, perché Dio ci dà appuntamento quando siamo a terra, quando siamo i più indifesi, quando ci sentiamo in pericolo, quando sentiamo che la nostra vita è minacciata e vale poco. Ecco questi giovani, io sento di dire con tutto il cuore che la loro vita è preziosa, che la loro vita è la perla preziosa, che la loro vita è il tesoro prezioso e di questa perla e di questo tesoro si prende estrema cura la misericordia di Dio.”
Fonte vaticannews.va