Giovanna Corsale – Il Covid-19 è ancora tra noi e chissà per quanto tempo ancora lo sarà e quanto modificherà ancora le nostre abitudini, il nostro pensare. Eppure, c’è qualcosa capace di resistere anche alla prepotenza del Virus: sono le tradizioni religiose e popolari che permangono nonostante questa difficile congiuntura storica, ma dando un significato diverso al concetto di “festa“. (Leggi qui per approfondire)
Fatti…
Festa di San Sisto senza processioni né momenti di assembramento anche per la comunità di Alife. Iniziati il 1° agosto, con l’Intronizzazione della statua di Sisto I, papa e martire, patrono della città di Alife e della Diocesi di Alife-Caiazzo, i festeggiamenti sono proseguiti nei giorni successivi, per culminare nelle celebrazioni solenni del 10 e 11 di agosto. Nel lungo periodo di festa, diversi gli spazi di riflessione e preghiera nei quali a prevalere è stato il valore di ciò che è essenziale nella vita da uomo e da credente.
…diVersi
«Nell’ultimo giorno, il grande giorno della festa, Gesù levatosi in piedi esclamò ad alta voce: «Chi ha sete venga a me e beva chi crede in me; come dice la Scrittura: fiumi di acqua viva sgorgheranno dal suo seno.» (Gv 7, 37-38)
È l’ultimo giorno della “Festa delle Capanne” quando Gesù, assumendo l’atteggiamento da profeta, rivela ‘ad alta voce’ il disegno di Dio a favore dell’umanità. Nella simbologia cristiana l’acqua rappresenta l’elemento capace di purificare e dissetare l’uomo, quindi soddisfare la sua sete di salvezza eterna. E cos’è la fede se non l’espressione del desiderio di Cristo? I riti esteriori che accompagnano le manifestazioni di pietà popolare non hanno nulla di indispensabile per il cristiano, ma anzi perché egli possa crescere, spiritualmente parlando, ha solo bisogno di attingere a quella sorgente di ‘acqua viva’ che alimenta il suo legame con Gesù Cristo. Basta saper leggere nel proprio cuore…