In questo caso, a raccontare di sé è Eric Estrada Buenaño, 38 anni, venezuelano, che un giorno lascia la sua città di Tariba, in una zona di frontiera, perché la vita è diventata impossibile, dalla mancanza di cose essenziali – acqua potabile, gas per cucinare – al rischio dell’incolumità rappresentato, dice, da “problemi di guerriglia. delinquenza, criminalità organizzata, sequestri”.
La vita di Eric cambia il giorno in cui, in un’altra località, una famiglia lo accoglie dandogli cibo, un tetto e aiutandolo a trovare un lavoro. “Ci sono persone – ricorda Eric – che hanno bisogno del nostro aiuto. La condivisione ci fa essere più umani, ci fa credere di più in Dio e ci fa sentire figli suoi”. Condividere tutto, ricorda, anche una gioia, una parola di incoraggiamento: “Tutto quello che possiamo dare sarà prezioso; in qualche modo aiuterà qualcuno”. Parole che fanno eco a quelle di Francesco: “Dobbiamo imparare a condividere per crescere insieme, senza lasciare fuori nessuno”.