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Piedimonte Matese. Un’estate “nuova” per la parrocchia di Santa Maria Maggiore. Le attività estive al tempo del Covid19

Gli ampi spazi dell'Oratorio parrocchiale San Domenico Savio hanno consentito in totale sicurezza le attivtà estive: ben 120 i partecipanti divisi in due turni. Le testimonianze degli animatori

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Fernando D’Andrea – Un tempo insolito, particolare, un tempo tutto nuovo quello delle attività oratoriane estive della parrocchia di Santa Maria Maggiore in questo 2020 “eccezionale”.

All’inizio ci sembrava tutto quasi impossibile, assurdo da organizzare e da gestire. Siamo stati chiamati a pensare in modo nuovo, a “fare nuove tutte le cose”. Consapevoli che non avremmo potuto svolgere il nostro GrEst, abbiamo dovuto progettare e reinventare spazi, modi e tempi rispettando tutte le norme di prevenzione anti-contagio. Ma questo tempo ci ha dato la possibilità di pensare e progettare in un modo inedito.
Anche per questo abbiamo curato in maniera diversa la fase preparatoria dell’attività estiva, formandoci non solo sui contenuti dell’attività oratoriale dal titolo Summer Life, ma anche sulle misure di sicurezza da rispettare per evitare contagi e garantire il rispetto della salute dei partecpanti.

Eppure, a distanza di qualche giorno eccoci qui a raccontare la nostra “Summerlife”. Abbiamo provato a riappropriarci, lentamente, della realtà e della vita andando alla scoperta dei luoghi e delle relazioni della nostra città, imparando a guardare tutto con occhi diversi: con uno sguardo nuovo.

Tutti i bambini e i ragazzi sono stati suddivisi in piccoli gruppi ciascuno con un adulto di riferimento e due giovani adolescenti. Non è mai mancato il triage di ingresso e di uscita (misurazione della temperatura, igienizzazione delle mani e firma di presenza) e i punti d’ingresso sono stati differenti da quelli di uscita. Ciascun gruppo ha lavorato nel suo spazio ben delimitato, dove ha potuto vivere intensamente questa avventura. Non sono mancati però, sempre rispettando le dovute distanze, momenti collettivi.

Il cuore delle nostre attività sono stati, come sempre, i bambini.
I primi attori ad andare in scena e a mettersi in gioco. Purtroppo, sempre per le regole anticontagio stabilite dal Governo, non tutti hanno potuto partecipare tanto che molti, non trovando più posto, sono dovuti ritornare a casa amareggiati.

I partecipanti sono stati 120, divisi in due fasce orarie (sessanta al mattino e sessanta al pomeriggio). Il grazie più grande va a loro e alle loro famiglie che, anche in questo tempo così particolare hanno scelto di trascorrere dei momenti di spensieratezza e divertimento assieme a noi, per fare esperienza di comunità.
Ma tutto questo non sarebbe stato possibile senza “la perla preziosa”: i giovani, motore dell’oratorio e primavera della parrocchia! C’è stata una forte sinergia tra loro, più grandi o più piccoli d’età, così come con tutti i collaboratori parrocchiali che in questo periodo sono stati per noi di fondamentale aiuto.
Il parroco, don Domenico La Cerra, ha dato a tutto il tempo trascorso insieme il valore fondamentale della spiritualità di cui si arricchisce ogni tempo estivo parrocchiale; e con lui la presenza delle religiose, le suore salesie, ha completato l’offerta formativa secondo il Vangelo, che abbiamo dati ai ragazzi…
Ecco perchè il ‘grazie’ di oggi davvero si estende ad all’intera famiglia parrocchiale, in cui tutti, hanno donato il meglio.

Dalle parole dei giovani animatori, la “bellezza” di questa Summer Life che non è solo gioco, ma occasione per crescere nella Vita di giovani credenti

Abbiamo trascorso due settimane piene di emozioni, soprattutto dopo il periodo di lockdown, apprezzando ancora di più il vero valore dell’amicizia e dello stare insieme (Gaia, 15 anni).

Essere animatore è bello, sempre! Sia per noi che impariamo cose nuove che in qualche modo apportano delle modifiche alla nostra vita, “ci fanno crescere”; sia per i bambini che si divertono e trascorrono momenti di felicità e spensieratezza insieme a noi. Per questo ogni estate sono sempre pronto a dare una mano e mettermi in gioco, sempre con il sorriso sul volto perché non c’è felicità più bella di vedere i bambini divertirsi (Alessio, 18 anni).

Ci sembrava impossibile ma grazie alla grinta e alla voglia di stare insieme che accomuna tutti noi giovani, siamo riusciti anche quest’anno a dedicare una parte di noi ai “nostri” ragazzi che ci hanno donato come sempre tutto di loro: la loro energia, i sorrisi e le risate ma anche qualche pianto per una partita persa e subito dopo la voglia di non arrendersi che ha trasformato questa estate in una speciale Summerlife (Serena, 16 anni).

Questa attività estiva è stata una prima occasione per stare insieme dopo il lockdown e riprendere a frequentare i nostri amici di sempre in parrocchia e in oratorio. Abbiamo ritrovato anche i bambini che come sempre, sono riusciti a far fuoriuscire tutte le loro emozioni e sensazioni. È stata per me una gioia immensa poter dare una mano ai coordinatori e mettermi in gioco. Spero che questa esperienza si ripeta al più presto (Lavinia, 22 anni).

Un’esperienza magnifica dopo un periodo traumatico, siamo riusciti a fare squadra, a far divertire e divertirci. Il momento più significativo per me è stata la Celebrazione conclusiva dell’Eucarestia in cui ho potuto sperimentare veramente la Pasqua del Signore, quest’anno trascorsa in quarantena. Vedere l’oratorio colmo di bambini, di giovani, di genitori e anziani mi ha riempito il cuore di gioia ed ho capito che lì, in quel momento c’era la vera chiesa, la vera comunità fatta di cuori che battevano e sorrisi pieni di gioia (Alessia, 21 anni).

Per me l’attività di quest’anno è stata un’esperienza particolare ma comunque positiva. Ha messo a dura prova tutti noi animatori, specialmente con le norme restrittive anti-Covid, di conseguenza con diversi cambiamenti. Nonostante queste avversità, alla fine tutto è andato a gonfie vele, i bambini sono rimasti contenti e noi organizzatori soddisfatti della riuscita (Thomas, 19 anni).

Quest’anno per me è stata una nuova esperienza piena di gioia e di amicizia, per la prima volta non più come animato ma come animatore. Una “summerlife” degna di nota (Anthony, 15 anni).

 

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